Il capitano della Roma Francesco Totti ha curato e scritto la prefazione, insieme a Lucio Coco, al volume di papa Francesco “Mettersi in gioco. Pensieri sullo sport”.
Nel libro, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, ci sono raccolti diversi interventi in cui il Papa esprime il suo pensiero sui valori legati allo sport, simbolo di pedagogia, educazione, valori.
Lo stesso Bergoglio infatti da giovane ha praticato lo sport di calcio e basket, e ancora oggi è un grande tifoso della sua squadra del cuore, il San Lorenzo de Almagro. Diverse volte si è recato anche allo stadio a Buenos Aires.
Per il Papa le Olimpiadi sono un evento positivo perché abbattono le differenze sociali e culturali. Nell’introdurre il volume dedicato a questo il campione della Roma ha spiegato il suo punto di vista, entrando nel merito di diverse tematiche.
“Ho sempre preferito parlare con i fatti ed esprimermi con il pallone”, spiega Totti. “Ci sono però occasioni speciali, come questa, che mi rendono orgoglioso di poter descrivere le mie emozioni, illustrando l’importanza di una pubblicazione che raccoglie i discorsi pronunciati da papa Francesco nelle udienze dedicate alle diverse realtà sportive”.
Totti si è infatti detto “particolarmente onorato del compito che mi è stato attribuito per il Santo Padre, potendo firmare le righe di apertura di un testo che si propone di raggiungere tutto il “nostro” movimento, abbracciandolo idealmente, facendolo sentire il centro nevralgico di un messaggio che è fede, vita e speranza e sa sublimare i valori che ci caratterizzano e di cui cerchiamo di essere fieri testimonial nella nostra attività giornaliera”.
Il capitano della Roma, idolo di molti tifosi romani e italiani, ha poi rivelato anche ciò che riguarda il suo rapporto con la fede. “Del resto la religione cristiana è stata sempre importantissima nella mia vita“, ha spiegato. “Fa parte di me e della mia famiglia e il Papa per me ha sempre rappresentato l’uomo di Dio, così come mi è stato insegnato al catechismo”.
Poi il Capitano ha spiegato di avere “avuto l’onore di conoscere tre Pontefici. Il mio primo incontro è stato quasi fortuito con Giovanni Paolo II. Avevo solo sette anni quando, nel corso di un’udienza con i giovani studenti romani, tornò indietro per toccarmi la fronte e accarezzarmi”. In seguito, “le visite in Vaticano sono diventate ricorrenti dopo il mio ingresso nella prima squadra della Roma”.
Il suo rapporto è così stato intenso anche con Francesco. “Papa Francesco mi ha accolto una prima volta, pochi mesi dopo la sua elezione. La sua umiltà mi ha messo subito a mio agio trasmettendomi sicurezza e umanità. È stata, anche in quell’occasione, una esperienza incredibile”.
Il campione ha così spiegato di ricordare “con particolare intensità anche l’incontro, il 2 settembre 2016, insieme ai giocatori della sua squadra preferita il San Lorenzo alla vigilia di una partita amichevole con la Roma. Un’emozione indescrivibile, è stata sicuramente una giornata indimenticabile. Omaggiammo il Papa regalandogli la maglia della Roma con il numero 1 e con il suo nome stampato”.
In conclusione, una nota di colore e di simpatia tra “i due Franceschi”, il Pontefice e il “Pupone”, come Totti viene soprannominato dai tifosi romani. “So che il Santo Padre è stato sempre uno sportivo vero. Non solo gli piaceva giocare in porta, ma da giovane ha praticato anche il basket proprio nella palestra del San Lorenzo. È grazie a questa sua sensibilità nei riguardi dello sport che nasce questa pubblicazione di cui ancora lo ringrazio”.
“Spero possa diventare per tutti coloro che la riceveranno una importante fonte di ispirazione nella vita quotidiana“.
Giovanni Bernardi
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