Oggi all’interno della Chiesa si vivono una serie di richieste a dir poco assurde e al limite del blasfemo, tanto che Ratzinger definì tutto questo il frutto di una “cultura anti-cristica” anni fa “impensabile”. Il caso seguente ne è una delle prove più impattanti.
La denuncia di questa triste vicenda è stata fatta dal vescovo, che ha segnalato l’ingresso fraudolento di una persona all’interno di un seminario cattolico. Questa, infatti, aveva mentito su un aspetto molto importante della sua persona.
Si tratta infatti di un transgender che in seminario si è fatto passare per un uomo biologico, arrivando persino a falsificare i certificati dei sacramenti per adeguarsi alla sua “nuova identità”. Il caso è stato subito segnalato dall’arcivescovo statunitense monsignor Jerome Listecki alla Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti.
Nel Paese infatti il tema dell’accettazione lgbt all’interno della Chiesa è molto sentito e crea spaccature particolarmente profonde all’interno dell’episcopato. Nulla a che vedere però con una tale situazione ai limiti dell’inverosimile.
D’altronde, non è nemmeno la prima volta che si verificano vicende analoghe. Alcuni mesi fa si era parlato di un uomo che “si identifica come donna” e che voleva farsi suora in Olanda. Ora, abbiamo il transgender che falsifica i propri documenti per entrare in seminario. Segno che la vicenda non è legata a singoli casi specifici ma riguarda una piega purtroppo molto confusionaria e poco nitida che si sta avendo nella Chiesa e non solo.
Il memorandum firmato dal vescovo americano spiega che il caso è stato riferito al Comitato per gli Affari Canonici e di Governo della Chiesa, con la sottolineatura – in questo caso particolarmente ferrea – che nessuna persona biologicamente femminile può ricevere gli ordini sacri dopo essersi fatta passare per uomo biologico.
Così, a partire dalla sua denuncia, l’invito agli altri vescovi del Paese è a guardare con più attenzione se esistano effettivamente situazioni analoghe.
Nello specifico, a esercitare una “particolare vigilanza” sull’ammissione di nuovi candidati al sacerdozio, come peraltro la Chiesa sta già cercando di fare per cercare di prevenire i drammatici casi di abusi, pedofilia e omosessualità che si sono verificati negli ultimi decenni nella Chiesa, come analogamente in molte altre istituzioni umane – pensiamo al mondo del cinema ma non solo – che però non hanno ancora fatto i conti con questa piaga.
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I vescovi, infatti, “possono esigere vari mezzi per stabilire certezze morali al riguardo”, tra cui ad esempio l’esame del dna. Ma se non si vuole arrivare a tanto, il minimo è che si presenti “quantomeno la certificazione di un medico specialista per assicurare che un candidato sia di sesso maschile”.
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Purtroppo, non è cosa nuova che vi siano elementi che odiano così tanto la Chiesa da volerla distruggere dall’interno, arrivando persino a “consacrarsi”, formalmente alla Chiesa cattolica, ma nell’intimo al loro piano diabolico di distruzione della stessa e di imposizione delle forze del male su quelle del bene, nonostante siano destinate tristemente a soccombere di fronte alla verità.
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