L’allarme dell’economista ci mette in guardia da un pericolo estremamente insidioso ma tuttavia molto presente all’interno delle nostre società che, dietro il fumo del progresso e della tecnologia nasconde qualcosa di inquietante.
Ci sono infatti alcune sfide della contemporaneità che non possono essere lasciate in sospeso, in mano ai giganti del mondo digitale e ai macabri desideri dei grandi potenti di questo mondo.
Di tutto questo se ne parla in un testo uscito in questi giorni nelle librerie, intitolato: “Globalizzazione. Le piaghe e la cura possibile”. L’autore del libro in questione è Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia che molti quotidiani hanno messo tra i possibili nomi di ministri per un futuro governo italiano a guida centro-destra. Il suo testo parte da un titolo che camuffa un problema ben più pericoloso che oggi riguarda l’umanità intera.
Non c’è infatti termine più azzeccato di “piaghe” per descrivere quanto sta accadendo sotto gli occhi di tutti, senza però che la maggior parte della cittadinanza abbia la possibilità di fare nulla per contrastarlo. Si tratta della deriva del transumanesimo, pensiero estremista secondo cui l’uomo è destinato ad essere, parzialmente o a volte persino interamente, sostituito dalla tecnologia e dai suoi derivati.
Insomma, robot che sostituiscono gli esseri umani tanto nel lavoro quanto negli affetti, oppure parti robotiche che vengono inserite all’interno del corpo umano per “potenziarlo”, rendendolo più bello, intelligente e altre amenità di questo genere, oltre che più longevo, al punto che alcuni grandi magnati sono arrivati ad investire ingenti cifre economiche per studiare la possibilità dell’immortalità umana.
Scene e concetti che sembrano provenire dalla più pura fantascienza ma che già da anni aleggiano nelle menti e nelle azioni di uno sparuto gruppo di potenti e ricchi imprenditori internazionali. Tremonti oggi è candidato con Fratelli d’Italia e nel suo ultimo libro tocca argomenti molto delicati legati alla piaga del transumanesimo, uno su tutti rappresentato dalla teoria gender, pienamente inscritta in questo filone drammatico e distopico.
Secondo la teoria gender, infatti, grazie alla tecnologia sarebbe possibile scegliere il proprio sesso, operando cioè dolorosissimi interventi tecnici per modificare fino a stravolgere il corpo che Dio ha donato a ciascuno di noi. Ad esempio rimuovendo le ovaie o il membro maschile. “Abbiamo identificato il sesso con il piacere, separandolo dalla vita”, accusa Tremonti indicando nel crollo della natalità uno dei maggiori problemi del nostro tempo.
Mentre assistiamo silenti alla conversione della famiglia tradizionalmente intesa “in una indefinita horizontal familiy con l’apparizione nell’individualismo terminale di schiere globali di Eliogabali con l’iPad. “C’è persino un riferimento, nemmeno troppo velato, agli ‘illuminati’ che manovrano le leve del potere”, scrive Francesco Borgonovo sul quotidiano La Verità nel recensire il libro di Tremonti, citando il passaggio in cui dietro la “gender fluidity” l’economista ammicca al fatto che ci sarebbero proprio politici legati ad ambienti oscuri.
Insomma, stando alla versione dell’economista candidato alle prossime elezioni con il partito favorito dai sondaggi, Fratelli d’Italia, dietro l’incubo che il mondo sta vivendo e che rischia di dilagare se qualcuno non interviene al più presto, ci sarebbe una setta di ricchi e potenti personaggi oscuri, le cui azioni vedono però una radice e un sostrato in un’ideologia di natura massonica.
“Attraverso la vittoria degli algoritmi e delle macchine ruba pensiero, il transumano tende a superare il dualismo tra corporeo e mentale e a superare le vecchie categorie politiche realizzando, in una logia di suprema artificialità, un nuovo misterioso ma reale progetto politico, espressione ultima della volontà di potenza dell’ultra-modernità globale”, spiega l’economista del partito guidato da Giorgia Meloni. “Un progetto che ormai proietta sulle nostre vita la sua ombra artificiale e spettrale”.
Di fronte a tutto questo, per Tremonti il “conto” da pagare per tutto l’Occidente rischia di essere “drammatico, perché abbiamo scambiato il presente con il futuro, una vita felice ma effimera con il vuoto di quella a venire”.
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