Ci prepariamo, con il seguente triduo, a celebrare la memoria liturgica di San Francesco di Paola, fondatore di numerosi eremi.
San Francesco, nato a Paola (Cosenza) nel 1416, rappresentò un grande esempio di Santità e di vita eremitica. Possiamo datare al 1436 la fondazione di un primo nucleo di quello che diverrà in futuro l’Ordine dei Minimi. L’ordine fondato dal Santo si caratterizza principalmente per la sua spiritualità penitenziale e per la dedizione alla predicazione. Quella del Santo di Paola era una predicazione incentrata principalmente sulla difesa degli oppressi, dunque rivolta il più delle volte ai potenti, anche con toni accesi. La fama di santità accompagnò la vita eremitica di San Francesco. Fu infatti canonizzato il 1° maggio del 1519, a soli dodici anni dalla sua morte.
San Francesco di Paola ebbe fin dalla nascita uno stretto contatto con la santità. I suoi genitori, ormai in età avanzata, avevano quasi perso le speranze di ricevere in dono un figlio. Durante i quindici anni di matrimonio trascorsi prima della nascita del figlio, avevano sempre pregato San Francesco d’Assisi, affinché potesse intercedere per loro. Fu così che, quasi inaspettatamente, quel 27 marzo del 1416, diedero alla luce il futuro Santo. Giacomo Alessio e Vienna da Fuscaldo, nella pienezza della loro gioia e riconoscenti per l’accaduto, chiamarono il bambino Francesco, proprio in onore del Santo assisiate.
L’evento della prodigiosa nascita non è l’unico legato alla vita di San Francesco d’Assisi. Ci fu un altro episodio in cui il “Poverello d’Assisi” intervenne nella vita di Francesco di Paola. Il Santo, a distanza di un mese dalla nascita fu affetto da un ascesso ad un occhio. I medici stavano perdendo le speranze perché la malattia avanzava rapidamente. Ancora una volta, i genitori fecero voto a San Francesco d’Assisi, di tenere il loro figlio per un anno in un convento di Frati Minori, vestendolo della tunica francescana. Passarono pochi giorni e il malanno all’occhio del Santo scomparve.
O miracolo di santità, glorioso padre San Francesco di Paola, chi Voi non conosce, chi Voi non venera, non conosce il padre e il consolatore degli uomini.
Frutto più della grazia che della natura, Voi appariste al mondo quasi un angelo di conforto e di vita ai miseri figli di Adamo; non contento di avere, vivendo, inondata la terra di tante beneficenze, Voi dopo cinque secoli, seguite e tergete il pianto di chi fervidamente vi invoca.
Deh! Adunque per amor di quel Dio, che fu un giorno la meta dei vostri palpiti, delle vostre mortificazioni, ed ora è la cagione fortunata della vostra felicità, deh! Mi consolate pienamente nelle mie tribolazioni.
Voglio questa grazia, o Francesco e benché vostro indegno figlio l’aspetto. Pronta dalle vostr mani. (fonte: MiryS)
Padre nostro; Ave Maria; Gloria al Padre
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Fabio Amicosante
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