Con il seguente triduo, ci prepariamo a celebrare la memoria liturgica di San Giacomo il Maggiore, apostolo di Cristo e martire della Chiesa.
San Giacomo, detto il Maggiore per distinguerlo dall’omonimo apostolo Giacomo di Alfeo, detto invece il Minore, fu uno dei tre apostoli che assistette alla “Trasfigurazione di Nostro Signore”. Morto martire in nome di Cristo, San Giacomo andò al patibolo sotto il Regno di Erode Agrippa I. Le fonti che ci parlano del Santo non sono molteplici, ma sono decisamente illustri. Parlano di San Giacomo gli scritti del Nuovo Testamento e alcuni scritti dei Padri della Chiesa. Come accade spesso per i personaggi del primissimo cristianesimo, le date di nascita e di morte non sono certe. Con ogni probabilità trovò la morte tra il 43 e il 44 d.C.
Esistono diverse fonti, anche illustri, che parlano del viaggio di San Giacomo il Maggiore in Spagna. Ivi, l’apostolo si recò per portare l’annuncio del Vangelo. Tra le fonti più illustri a parlarci del viaggio c’è sicuramente Isidoro di Siviglia, teologo, scrittore e Arcivescovo spagnolo. Nel corso del Medioevo si sviluppò una vera e propria rete di itinerari diretti proprio alla Cattedrale di Santiago di Compostela, luogo presso cui si troverebbero le reliquie dell’Apostolo San Giacomo.
Al viaggio evangelizzatore in Spagna di San Giacomo fece sicuramente seguito il suo ritorno in Giudea, dove, agli inizi degli anni Quaranta del Primo secolo, Erode Agrippa iniziò delle persecuzioni contro i Cristiani. Le fonti attestano che San Giacomo il Maggiore fu il primo Apostolo martire.
O glorioso S. Giacomo, che per le vostra purità e poi vostro zelo meritaste di essere da Gesù Cristo, non solo sollevato al grado di apostolo, ma tra gli apostoli stessi privilegiato delle più intime sue confidenze, unitamente a S. Pietro e S. Giovanni, quindi di essere spettatore della sua trasfigurazione sul Taborre, del suo sudor di Sangue nell’Orto, ottenete a noi tutti la grazia di essere sempre così casti, così disinteressati, così fervorosi da meritarci dal cielo le grazie più elette e singolari.
Gloria al Padre …
O glorioso S. Giacomo, che, annunziando ai popoli della Spagna il Vangelo della salute, instillaste nel cuore di tutti la più profonda venerazione per la santa vergine Maria, o la più viva confidenza nel suo patrocinio, indi con una sola parola confondeste o convertiste alla fede Fileta ed Ermogene che avevano preso l’iniquo assunto di contrariare coi loro artifizii le vostre santissime imprese, ottenete a noi tutti la grazia di applicarci nel miglior modo possibile alla santificazione dei nostri fratelli, e di professare continuamente divozione sincera e fervorosa alla comun madre Maria, che è l’aiuto di tutti i cristiani, e l’arbitra di tutte le grazie.
Gloria al Padre …
O glorioso S. Giacomo, che, dopo aver persa causa di Gesù Cristo sostenute le più grandi fatiche e affrontati i maggiori pericoli, aveste l’onore di essere il primo fra gli apostoli a sigillare col sangue la vostra fede, non che di convertire negli estremi momenti di vostra vita, ed aver per compagno del vostro martirio quel medesimo Ebreo che sollecitò la vostra condanna presso di Erode, ottenete a noi tutti la grazia di sostenere sempre in pace le fatiche o i travagli di questa terra, e di contraccambiare coi benefici i torti che riceviamo dai nostri fratelli, onde, vivendo come voi nella continua rinnegazione degli appetiti disordinati, meritiamo di essere un giorno vostri compagni nel cielo.
Gloria al Padre …
(fonte preghiera: Rosario On line)
Fabio Amicosante
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