Il seguente triduo ci accompagna verso la celebrazione del 21 gennaio, memoria liturgica di Sant’Agnese.
Santa Agnese ricevette la palma del martirio per la sua forte fede e il suo innato pudore.
Spesso, nell’iconografia cristiana, Sant’Agnese è raffigurata con in braccio un agnello, simbolo del candore e del sacrificio. Quest’antica raffigurazione ci porta alle circostanze del suo martirio. Sappiamo infatti che, a seguito di rifiuto di idolatrare le divinità pagane, la Santa fu condannata al rogo. Ma la mano di Dio intervenne e le fiamme si divisero sotto il suo corpo, senza lambirlo in alcun modo. A seguito di tale miracolo, Agnese fu trafitta da un colpo di spada alla gola, subendo dunque la stessa sorte dell’agnello immolato.
Sant’Agnese è la patrona delle vergini, dei tricologi, delle fidanzate, dei giardinieri e dell’Ordine della Santissima Trinità. Anche l’Almo collegio Capranica, seminario della Chiesa cattolica, fondato a Roma nel 1457, con ogni probabilità sul luogo della casa natale della Santa, la venera come patrona. Infatti sappiamo che (pur essendo scarne le fonti relative alle sue vicende biografiche) la Santa nacque a Roma da illustre famiglia patrizia. A L’Aquila, nel giorno della sua memoria, ha luogo la festa di Sant’Agnese e delle Malelingue, festa dedicata alla Santa.
O singolare esempio di virtù, gloriosa Santa Agnese, per quella viva fede da cui fosti animata fin dalla più tenera età e che ti rese così accetta a Dio da meritare la corona del martirio, ottienici la grazia di conservare intatta la fede e di professarci sinceramente cristiani non a parole, ma con le opere, affinché confessando Gesù innanzi agli uomini, Gesù faccia di noi favorevole testimonianza innanzi all’eterno Padre.
Gloria al Padre
O ammirabile Sant’Agnese,
quale grande esultanza provasti quando alla tenerissima età di tredici anni,
condannata da Aspasio ad essere bruciata viva,
vedesti le fiamme dividersi intorno a te,lasciarti illesa ed avventarsi invece contro quelli che desideravano la tua morte!
Per la grande gioia spirituale con cui ricevesti il colpo estremo,
esortando tu stessa il carnefice a conficcarti nel petto
la spada che doveva compiere il tuo sacrificio,
ottieni a tutti noi la grazia di sostenere con edificante serenità tutte le persecuzioni
e le croci con cui il Signore volesse provarci
e di crescere sempre più nell’amore a Dio per suggellare con la morte dei giusti
una vita di mortificazione e sacrificio.
Amen.
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Fabio Amicosante
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