Con il seguente triduo, ci prepariamo alla celebrazione del 15 ottobre, memoria liturgica di Santa Teresa d’Avila, conosciuta anche come Santa Teresa di Gesù. Teresa d’Avila fu proclamata Dottore della Chiesa nel 1970.
Santa Teresa d’Avila (1515 – 1582) rappresenta una delle figure più distinte nella storia del Cristianesimo, per la sua imponente opera riformatrice all’interno dell’Ordine Carmelitano. La Santa fu monaca per oltre vent’anni nel monastero dell’Incarnazione di Avila (Spagna). La svolta, nella sua personale esperienza al Carmelo, avvenne intorno ai quarantacinque anni, quando concepì e attuò la riforma che prese il suo nome. Non fu certo una scelta facile: la riforma che la Santa sostenne, andò incontro a molte tribolazioni, che ella superò con la preghiera e la sua forza d’animo.
Intorno all’estate del 1536, Santa Teresa d’Avila espressa la volontà di entrare in monastero, presso le Carmelitane dell’Incarnazione di Avila. La risposta di suo padre non fu alquanto incoraggiante, egli non avrebbe mai accettato l’ingresso di sua figlia in convento. Nulla però vietò alla giovane Teresa di assecondare la sua vocazione e di intraprendere la strada del Carmelo. Teresa decise di fuggire di casa e fu accolta dalle monache. La Santa, tuttavia, faticò ad arrivare a quella che lei chiama la sua seconda conversione, all’età di 39 anni. Una grande spinta spirituale l’ebbe grazie all’incontro con alcuni direttori spirituali.
Tra il 1554 e il 1555 avvenne un episodio emblematico nella vita di Santa Teresa d’Avila, un episodio che ribaltò la sua vita. «I miei occhi caddero sopra un’immagine che era stata posta lì, in attesa della solennità che doveva farsi in monastero. Raffigurava Nostro Signore coperto di piaghe. Mi sentii tutta commossa, perché rappresentava al vivo quanto Egli aveva sofferto per noi: fu così grande il dolore che provai al pensiero dell’ingratitudine con la quale rispondevo al suo amore, che mi parve il cuore mi si spezzasse. Mi gettai ai suoi piedi tutta in lacrime, e lo supplicai a darmi forza per non offenderlo più».
Amabilissimo Signor nostro Gesù Cristo, vi ringraziamo del gran dono dell’amor di Dio concesso alla vostra diletta Santa Teresa; e per i meriti vostri e di questa vostra amnatissima sposa Teresa, vi preghiamo di concederci la grande e necessaria grazia del vostro perfetto amore.
Padre Nostro; Ave Maria; Gloria al Padre
O Santa Teresa, che attraverso la tua costanza nella preghiera, raggiungesti le più alte vette della contemplazione e sei stata additata dalla Chiesa quale maestra di orazione, ottienici dal Signore la grazia di imparare il tuo stile di preghiera per poter raggiungere come te quell’intimo rapporto di amicizia con Dio dal quale sappiamo di essere amati.
Fabio Amicosante
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