Due quotidiani hanno “frainteso” un’intervista rilasciata dalla Dottoressa Laura Palazzani membro del Comitato Nazionale di Bioetica. Ecco come stanno realmente le cose.
Si tratta di un farmaco che blocca la crescita puberale dei bambini, utilizzato nei casi di disforia di genere.
Lo scorso 25 febbraio l’Aifa ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, l’immissione sul mercato della Triptorelina. Si tratta di un medicinale utilizzato nei casi di disforia di genere, ovvero quando i bambini in fase di crescita non si riconoscono nel corpo in cui stanno crescendo. All’estero il medicinale trova applicazione come terapia propedeutica ad un cambio chirurgico di sesso. Da qui il primo allarme mediatico.
Sul web, infatti, si è diffusa la notizia che bastava l’utilizzo di questo medicinale per fare cambiare sesso ai bambini. La realtà è differente, la Triptorelina blocca la produzione dell’ormone gonadoprodico, quello responsabile per lo sviluppo degli organi sessuali. La seconda falsa notizia diffusasi sul web riguarda invece l’approvazione del farmaco da parte del Vaticano. In questo caso hanno contribuito a creare disinformazione i titoli ed il contenuto di due articoli: “Vaticano: sì al farmaco per cambiare sesso” de ‘Il giornale’ e “Vaticano apre a farmaco blocca-pubertà. Così tradisce la Chiesa” della ‘Nuova Bussola Quotidiana’. Una tale presa di posizione del Vaticano dovrebbe far nascere qualche sospetto, ma cerchiamo di capire a cosa si riferiscono.
In entrambi gli articoli a cui facciamo riferimento viene presa in oggetto un’intervista effettuata da ‘Vatican News‘ (che vi consigliamo di leggere per intero per potervi formare un’opinione), in cui il membro del Comitato Nazionale di Bioetica e docente all’Università Cattolica LUMSA Laura Palazzani spiega in cosa consiste il medicinale e quali sono i casi in cui può essere utilizzato.
Nei due articoli viene sottolineato come la docente avrebbe espresso una posizione a favore dell’utilizzo del farmaco e viene sottinteso come il pubblicare un’intervista “Compiacente” su ‘Vatican News’ sia di fatto un modo in cui il Vaticano stesso avallerebbe l’utilizzo del farmaco.
Se si legge l’intervista, si comprende che non c’è stata alcuna approvazione da parte della docente, la quale si limita a riportare quanto emerso da una relazione del Cnb a riguardo. Su richiesta dell’Aifa, il Comitato Nazionale di Bioetica (che è bene precisare non dipende dal Vaticano ed ha al suo interno le anime più disparate) ha evidenziato le criticità nel prescrivere un trattamento con Triptorelina.
Il consiglio? Limitarne l’uso a casi limite in cui la disforia di genere può gravemente inficiare lo stato psicologico del soggetto. A smentire ulteriormente la posizione sostenuta dai due quotidiani ci sono le parole della docente sulla pericolosità di un utilizzo continuativo del farmaco: “Il disallineamento è certamente un rischio se l’utilizzo del farmaco è protratto nel tempo. il farmaco andrebbe, come detto, somministrato con prudenza, valutando caso per caso e bilanciando il rischio di disallineamento e il rischio di autolesionismo, suicidio o automedicazione.
La questione del consenso è certamente molto delicata. Trattandosi di minorenni, è necessario aiutare anzitutto i genitori, bisognosi di un accompagnamento efficace e saggio per poter dare un consenso che sia davvero per il bene del figlio a fronte di condizioni che non presentano soluzioni alternative”.
Appare evidente che la Palazzani sia molto cauta nel consigliare l’utilizzo della Triptorelina, ed anzi la sconsigli del tutto qualora non la si ritenga assolutamente necessaria. Per quanto riguarda il presunto avallo all’utilizzo del farmaco da parte del Vaticano, la tesi poggia solo sul fatto della pubblicazione pubblicata l’intervista. Intervista dove non si cerca di spiegare la situazione ed in nessuna parte viene consigliato o approvato l’utilizzo del farmaco. Se ciò non bastasse ad escludere una manovra anti dottrina della Chiesa, vi basti pensare che a riguardo il Vaticano non si è proprio espresso.
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Luca Scapatello
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