La Bibbia è sicuramente uno dei testi più importanti della storia dell’umanità, non solo perché secondo Ebrei e Cristiani si tratta del libro ispirato a Dio e da Dio, ma anche perché diversi studi ne hanno confermato l’attendibilità storica dimostrando che alcuni degli avvenimenti narrati si sono verificati. L’ultima conferma è arrivata da un gruppo di archeologi impegnati in scavi nella città di David (nucleo primario della città di Gerusalemme): gli studiosi hanno, infatti, scoperto che l’incendio della capitale d’Israele narrato nella Bibbia si è verificato davvero.
La prova che a Gerusalemme ci fu un grande rogo che distrusse gran parte della città è costituita dal ritrovamento di artefatti risalenti al 600 A. C.: sui resti di questi artefatti si trovano cenere e segni di bruciatura. Insieme agli artefatti, sono stati trovati resti di ossa, legno, semi di vite e ceramiche, tutti rigorosamente coperti di cenere. Ma il ritrovamento più importante, quello decisivo per la datazione degli accadimenti, è stato quello delle anfore: su queste infatti c’era impresso un sigillo appartenente al periodo di costruzione del Primo Tempio.
Ad affermarlo è l’archeologo capo del progetto, Joe Uziel, che ai quotidiani locali ha dichiarato: “Si tratta di sigilli caratteristici del periodo di costruzione del Primo Tempio. Erano utilizzati per funzioni amministrative tipiche della fine del della dinastia giudaica. Non sembra che le costruzioni edificate nella città di David siano state distrutte in una singola occasione, ma che alcune siano state buttate giù, altre abbandonate”.
I ritrovamenti confermano, dunque, quanto scritto nel libro di Geremia sull’incendio causato dal re dei Babilonesi: “Nel quinto mese, il dieci del mese, essendo l’anno decimonono del regno di Nabucodònosor re di Babilonia, Nabuzaradàn, capo delle guardie, che prestava servizio alla presenza del re di Babilonia, entrò a Gerusalemme. Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme, diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili”.