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Medjugorje

Tullio De Piscopo miracolato a Medjugorje

Tullio De Piscopo e il compianto cantautore Pino Daniele erano molto amici anche nella vita privata, oltre ad aver collaborato spessissimo in progetti musicali, nel corso della loro carriera artistica. Loro sono, senza ombra di dubbio, due dei più grandi musicisti napoletani dell’ultimo secolo ed erano accomunati anche dalla fede per la Vergine Maria, per la Regina della Pace di Medjugorje.

Tullio De Piscopo, addirittura, deve la vita ad un miracolo accaduto per lui in Bosnia-Erzegovina. Racconta, infatti, di essere andato in pellegrinaggio a Medjugorje quando era malato di tumore. Non aveva alcuna speranza di sopravvivenza, secondo i medici aveva solo sei mesi di vita.

“Un mio collaboratore mi aveva parlato di Medjugorje. Sono sempre stato credente, sebbene a modo mio”. Dopo aver saputo della sua grave malattia, ripensò alla sua spiritualità: “Fu in quei momenti che pensai fortemente alla Madonna, che aveva architettato questo disegno per farmi prendere coscienza del valore del tempo, dell’esistenza. Quando siamo in tournée i mesi volano, gli anni passano velocemente e non te ne rendi nemmeno conto”.

Si recò a Medjugorje e da li chiamò al telefono anche il suo amico Pino Daniele, per raccontargli della sua particolarissima esperienza.

I due avevano persino progettato di ritornarvi insieme. Tullio De Piscopo oggi racconta, ricordando quei momenti: “Gli dissi che sarei andato a Medjugorje. Mentre mi trovavo là per la prima volta, a Pasqua, mi telefonò: “Dove sei?”. A Medjugorjè. “Ah, ci sei andato davvero?”. Sì. Devi venirci anche tu, Pino, gli dissi. E sono certo che sarebbe venuto anche lui, se la morte non l’avesse portato via prima”.

La sua vita spirituale è notevolmente cambiata, negli ultimi anni, e sono mutati anche molti suoi atteggiamenti: “Quando mi trovo davanti all’ ostia consacrata oggi mi sento pulito. Ma la verità e che non siamo mai puliti fino in fondo”. “Sono più sereno nel cuore e nella testa. Ero un gran bestemmiatore. Bestemmiare il nome di Dio invano è la cosa più brutta”.

Antonella Sanicanti

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