L’incredibile vicenda avvenuta su un convoglio del treno che anticipa la beffa che ha sconvolto tutta la comunità locale e lo straziante appello della figlia.
Nei giorni scorsi i giornali locali avevano battuto la triste notizia della morte di un uomo, il sessantanovenne Donato Gregorio, in treno, a causa di un malore e mentre stava andando in vacanza. Ora, però, oltre al dolore per la perdita di un padre è arrivata anche un’ulteriore, tragica, beffa, che sta a testimoniare purtroppo gli aspetti peggiori del mondo in cui viviamo. Al centro del misfatto, il furto di un oggetto dal valore sentimentale inestimabile. Con il sospetto che qualcuno, nella confusione generale, abbia ben pensato di sottrarla.
La vittima era residente a San Giorgio a Cremano, e il giorno 17 giugno è stato stroncato da un arresto cardiaco sul regionale Trenitalia partito da Napoli Centrale e diretto in Calabria. La vittima si stava recando ad Ascea, nel Cilento, e la tragedia è avvenuta poco dopo la stazione di Battipaglia. In seguito all’allarme lanciato dal personale di Trenitalia, sul treno sono salti i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Sul posto erano presenti i carabinieri di Capaccio Scalo, diretti dal maresciallo Giuseppe D’Agostino e della compagnia di Agropoli, al comando del Capitano Fabiola Garello.
Purtroppo, però, a distanza di tre giorni è arrivata una notizia che di certo in pochi si aspettavano. Quella cioè dello smarrimento della fede nuziale della vittima, che si pensa possa essere stata sottratta durante le manovre di rianimazione. O forse, nel caso migliore, si continua a sperare, è stata semplicemente persa. Insomma, qualcuno invece di soccorrerlo potrebbe avergli sfilato la fede nuziale dall’anulare per portarglielo via.
A denunciare l’accaduto è stato il Consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli, a cui è arrivata una lettera da parte di un conoscente della vittima. In questa, l’uomo ha spiegato al consigliere Borrelli innanzitutto del tragico fatto avvenuto sul treno, poi del suo anello nuziale rubato. “Salve sig. Borrelli, un cittadino di San Giorgio a cremano è stato vittima di un malore sul treno perdendo la vita all’altezza di Capaccio Scalo”, questo l’inizio della lettera.
“La cosa che ha del vergognoso è che gli è stato sottratto l’anello nuziale, su quel treno è morto da solo in balia degli sciacalli, stiamo facendo un appello affinché anche in forma anonima ci venga restituito l’anello, la prego ci aiuto”. Questo l’appello di Guido, che si unisce a quella della figlia dell’uomo, Rossella: “Se qualcuno è in possesso di questo anello semplice ma dal forte valore affettivo vi chiedo di farcelo recapitare anche in forma anonima”.
“Siamo davvero senza parole, compiere un simile atto di sciacallaggio è a dir poco vergognoso. Se chi ha commesso tale gesto volesse redimersi, può restituire la fede ai familiari del. sig. D’Amato contattando sua figlia Rossella sul suo profilo Facebook o il sig. Guido”, ha commentato il consigliere Borrelli sui social. Tutta la comunità locale è rimasta senza parole, per il vile gesto di sciacallaggio che ha messo anche in risalto, tra le altre cose, la scarsa sicurezza e il poco controllo che in questi tempi sta venendo meno nelle compagnie ferroviarie.
L’appello si è unito anche a quello della famiglia stessa, che grazie ai social domanda se qualcuno sia in possesso dell’anello e possa riportarlo indietro, non tanto per il valore economico ma semplicemente per il valore affettivo del proprietario. Insomma, se chi ha commesso il furto lo ha fatto intenzionalmente, ha ancora tempo per tornare indietro e restituire la fede alle persone che l’hanno smarrita.
“La fede nuziale è il ricordo più prezioso che possiamo conservare quando perdiamo la persona amata! Il giorno 17 giugno mio padre ha avuto un malore sul treno in partenza da Napoli alle ore 12.40 e diretto ad Ascea. Mio padre non c’è più ed anche la sua fede nuziale“, ha scritto la figlia Rossella lanciando l’appello.
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“Se qualcuno è in possesso di questo anello semplice ma dall’enorme valore affettivo vi chiedo di farcelo recapitare anche in forma anonima. So che non accadrà perché probabilmente la coscienza umana avrebbe già dovuto muovere ad un tale gesto ma devo comunque provare a dare sollievo a mia madre, cosa che la tua coscienza non avrà mai“.
Giovanni Bernardi
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