Mai come in questo momento, la preghiera per Papa Francesco diventa lo strumento più importante per fargli sentire la nostra vicinanza ed il nostro sostegno particolare per lui.
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Il Pontefice, da 10 giorni, è ricoverato all’ospedale “Gemelli” di Roma per curare una polmonite bilaterale. Tantissimi sono stati i fedeli che, spontaneamente, si sono radunati 8e continuano a radunarsi) nel cortile dell’ospedale per pregare per lui, quanto anche i bambini, con i loro disegni e i loro biglietti, fanno sentire la loro vicinanza al Papa ammalato.
In Italia e nel mondo, le iniziative di preghiera per il Pontefice si stanno moltiplicando di ora in ora. E, proprio questa sera, anche tutti cardinali residenti a Roma hanno deciso di riunirsi e mettersi in preghiera per il Santo Padre, perché torni presto in Vaticano.
E lo faranno con una delle preghiere più gradire a Francesco: quella del Santo Rosario alla Vergine Maria. Ecco, nel dettaglio, anche chi guiderà la preghiera di questa sera.
L’iniziativa in San Pietro a Roma per il Papa
Le notizie che arrivano dall’ospedale “Gemelli” di Roma, dove Papa Francesco è ricoverato, sono diverse ma tutte si ricongiungono alla stessa forma: il Papa non può ancora tornare in Vaticano alle sue quotidiane attività, che quest’anno sono più intense visto anche il Giubileo. La polmonite persiste, ma anche la terapia che Francesco sta eseguendo continua.
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In tutto il mondo, a partire proprio dall’Italia, si susseguono le iniziative di preghiera per far sentire la vicinanza al Santo Padre che, anche dall’ospedale, fa pervenire i suoi ringraziamenti a tutti coloro che pregano per lui, continuando con la sua frase che tutti conosciamo: “Pregate per me”. Fra queste, per quel che riguarda l’Italia, ricordiamo quella dell’Arcidiocesi di Napoli, dove il Cardinale Battaglia, con una sua lettera, ha invitato tutti i sacerdoti e i fedeli delle parrocchie a celebrare una messa e pregare per la salute di Francesco.
Quanto anche in Toscana, dove il presidente della Conferenza episcopale della regione, il Cardinale Lojudice, ha inviato tutti i fedeli della sua diocesi (quella di Siena, Colle di Val d’Elsa, Montalcino, Montepulciano, Chiusi e Pienza) quanto di tutte le altre, in unione e in comunione con gli altri Vescovi, a pregare per il Pontefice: “Desideriamo testimoniare al Papa la nostra vicinanza, il nostro affetto e la nostra riconoscenza. La sua figura è un punto di riferimento importante e determinante per la nostra vita nella Chiesa in un momento dove i valori del Vangelo sono quasi esclusi dalla nostra vita quotidiana: la solidarietà, l’accoglienza, il rispetto della vita in ogni sua forma” – ha scritto.
Ma è l’iniziativa di questa sera una delle più importanti. Come diffuso dalla Sala stampa Vaticana, “da questa sera, i cardinali residenti a Roma, con tutti i collaboratori della Curia Romana e la Diocesi di Roma, raccogliendo i sentimenti del popolo di Dio, si ritroveranno in Piazza San Pietro, alle 21, per la recita del Santo Rosario per la salute del Papa”. A guidare la preghiera, per stasera, sarà il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin.
Tutti uniti in preghiera per Francesco
Già ieri sera, a Bologna, il Cardinale Zuppi, presidente della CEI, aveva dato l’avvio alla recita del Santo Rosario per la salute del Papa. Un segno di avvio, che la stessa CEI ha annunciato essere stato solo il primo di una serie di iniziative di preghiera che “coinvolgerà tutte le Chiese in Italia unite” – scrive la nota della Conferenza dei Vescovi.
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Anche dal Policlinico “Gemelli” quanto anche dalla sede romana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, per “esprimere in maniera ancora più forte la vicinanza e il sostegno al Santo Padre Francesco in questo momento di prova e di sofferenza, avvia da oggi una serie di iniziative spirituali per tutto il tempo della degenza del Santo Padre nel nostro Policlinico” – spiegano dall’ospedale.
Il mondo intero prega per il Santo Padre come, anche, dal mondo intero arrivano messaggi di vicinanza e di solidarietà a Francesco. Messaggi che arrivano anche dai leader delle altre religioni, come segno di unione ma anche di vicinanza al successore di Pietro, in questo particolare momento di difficoltà.