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Tutta l’umanità rischia una tragica estinzione? | Ecco i dati che lo dimostrano

Purtroppo oggi come non mai il futuro dell’umanità è a rischio. Sembra un’affermazione da fantascienza, eppure è la realtà, e ci sono dati scientifici davvero molto preoccupanti che lo dimostrano. 

Al centro di questa terribile constatazione c’è il tema della crisi della fertilità umana, un problema non di poco conto che si fa invece sempre più urgente e drammatico.

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Se un domani potrebbe arrivare il rischio di estinzione del genere umano non sarà quindi solamente per la crisi ambientale ma per quella della natalità. Si dice sempre che “sulla Terra siamo troppi”, eppure non si guarda più in faccia la realtà del fatto che oggi come non mai il tasso di fertilità umana è calato in maniera drammatica.

La riproduzione umana è a rischio

Gli esseri umani stanno cioè perdendo la capacità di riprodursi. Ad affermarlo non sono terribili film di fantascienza ma ricerche scientifiche sempre più diffuse e inquietanti. Shanna H.Swan, epidemiologa ambientale e riproduttiva che da tempo indagala crisi della fertilità, ha di recente scritto un saggio in cui spiega questo dramma con un titolo molto evocativo: “Countdown. Come il nostro stile di vita minaccia la fertilità, la riproduzione e il futuro dell’umanità”.

La scienziata spiega infatti che dal 1973 al 2011 la conta spermatica totale degli uomini dei Paesi occidentali è diminuita di oltre la metà, precisamente del 60 per cento. Non bastasse, questo numero continua a calare ulteriormente ogni giorno. Secondo i dati oggi un maschio adulto avrebbe la metà degli spermatozoi di suo nonno, e se si continuasse in questa direzione nei prossimi anni entro il 2045 si rischia l’azzeramento della possibilità riproduttiva.

La studiosa parla di un “effetto 1 per cento”. Cifra che corrisponde al tasso di riduzione annua della conta spermatica, al calo del livello di testosterone, all’aumento dei casi di cancro ai testicoli, alla diffusione dei problemi di disfunzione erettile, all’aumento degli aborti spontanei, fino da ultimo al ricorso alla maternità surrogata.

Il crollo drammatico dei tassi di fecondità

Dietro tutto questo drammatico crollo dei tassi di fecondità ci sarebbe quindi un problema strutturale legato agli stili di vita del mondo sviluppato. Le cause sono rintracciabili nell’inquinamento, nello stress, l’alimentazione, il fumo, l’alcool e le droghe. Oltre a questo, però, ci sono anche delle sostanze chimiche come gli Ftalati e i Pfas che da anni è stato provato sistematicamente come queste alterino la produzione di ormoni sessuali.

Direttamente connesse a queste sostanze ci sono una montagna di prodotti comunemente usati oggi: contenitori di plastica, quelli ad esempio per bevande e alimenti, shampi e saponi, prodotti elettrici, giocattoli per bambini, tessuti impermeabili, fragranze, smalti per unghie e gran parte delle plastiche di bassa qualità, presenti praticamente ovunque. Prodotti per la cura personale, dispositivi medici, pavimenti in vinile, persino rilasciati dai dispositivi elettronici nell’aria e nella polvere nella vostra casa.

LEGGI ANCHE: Un dato allarmante: gli italiani, un popolo destinato all’estinzione?

La lista è lunghissima e drammatica. La Swan spiega che l’esposizione a sostanze chimiche in grado di alterare il sistema endocrino può drammaticamente influenzare fattori molto importanti anche del nascituro, tra cui o sviluppo dei genitali, la definizione del sesso, addirittura anche il modo in cui i bambini giocano, lasciando la porta aperta anche a possibili effetti sull’identità di genere e sulle preferenze sessuali.

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Innanzitutto, è necessario capire cosa sono gli ftalati, un gruppo di sostanze chimiche che vengono utilizzate nella produzione di materie plastiche come plastificanti che vengono solitamente aggiunti alla plastica per farla durare più a lungo e renderla più flessibile. Ciò rende quasi tutte le persone ogni giorno potenzialmente esposte agli ftalati, attraverso gran parte dei prodotti che utilizziamo e con cui veniamo in contatto. In particolare le donne, che utilizzano molti prodotti cosmetici come smalti, spray, shampi particolari, deodoranti e profumi.

LEGGI ANCHE: Numeri da paura sull’abuso più diffuso oggi tra i giovani

Di fronte a ciò, è necessaria al più presto una risposta. Non bisogna infatti perdere la speranza di fronte a un dramma così colossale. Ci sono dei modi infatti per evitare gli ftalati. Come ad esempio prediligere i cibi freschi, evitando quelli in scatola. Non utilizzare i deodoranti ambientali ma utilizzare oli essenziali. Preferire giocattoli realizzati con materiali naturali, come il legno. Preferire i contenitori in vetro rispetto a quelli in plastica. Utilizzare detersivi e prodotti per la casa biologici. Infine, controllare nelle etichette dei prodotti acquistati, per accertarsi dell’assenza di ftalati.

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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