Devozione del mese: Febbraio è dedicato anche allo Spirito Santo

Il calendario della forma Straordinaria del Rito Romano indica una devozione per ogni mese dell’anno, scelta in base agli eventi che si ricordano in quel periodo specifico.

Spirito Santo
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Così, Febbraio è il mese dedicato allo Spirito Santo.

Lo Spirito Santo è la terza Persona della Trinità con il Padre e il Figlio.
In ebraico si chiama “Ruah”, ossia soffio, vento, respiro, ed è la forza creatrice di Dio; la potenza che trasforma le cose e le creature.

Già nel Libro della Genesi, il primo della Sacra Scrittura, si annuncia: “In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque” e di questa forza si trova traccia in tutto il prosieguo del racconto biblico.

E’ lo Spirito Santo che ispira i Profeti, che li trasforma in evangelizzatori, proprio come a Pentecoste farà con gli Apostoli, nascosti e timorosi nel Cenacolo. E’ lo Spirito Santo che rende Maria Madre Vergine: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio”, le disse San Gabriele Arcangelo. Lo Spirito Santo si palesa al Battesimo al Giordano e, in punto di morte, Cristo da lo Spirito, che si propaga al mondo.

Spirito Santo: in quanti modi si manifesta

Lo Spirito Santo interviene nel mondo e nella creazione sotto varie forme. E’ acqua, come nel Battesimo di Gesù al Giordano e nel nostro. E’ olio, come nella Cresima che ci conferma cristiani, perché l’Unto per eccellenza è Gesù, il Messia. E’ lingue di fuoco, come per gli Apostolo e Maria riuniti nel Cenacolo a Pentecoste. E’ nube (e luce), come sul Tabor o all’Ascensione. E’ la mano imposta, che guarisce e benedice. E’ il dito, che scrive le Tavole dei Comandamenti e ammonisce il demonio.

E’ colomba, che avverte Noè della fine del Diluvio o si pone su Gesù al Giordano. E’ sigillo, che garantisce l’unione eterna e l’alleanza dei popoli a Dio. E’ vento, che soffia dove vuole, pronto a regalarci la sua presenza coi doni Santi.

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Lo Spirito Santo, i suoi sette doni, i carismi

I suoi doni Santi sono: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timore di Dio e possiamo domandarglieli ogni volta che vogliamo. Ci sono indispensabili per discernere il bene dal male; per destreggiarci “nelle cose della vita”; per imparare la carità e la compassione; per resistere alle tentazioni del male.

Ricordiamo anche che l’ultimo libro delle Sacre Scritture, l’Apocalisse, dice: “Lo Spirito e la sposa dicono: “Vieni!”. E chi ascolta ripeta: “Vieni!”.”. La sposa di cui si parla è la Chiesa, il Corpo Mistico di Gesù, ossia tutta l’umanità, che attende nuovamente la venuta del Signore.

I documenti conciliari dicono, in più capitoli, che l’umanità laica è dotata di carismi, che i sacerdoti dovrebbero aiutarci a comprendere: “Cari pastori ricordatevi che non siete solo voi soltanto a edificare la Chiesa, oltre i doni gerarchici, oltre i doni sacramentali, Dio distribuisce ai fedeli dei doni che voi dovete riconoscere e mettere in uso, perché non siete soltanto voi a edificare la Chiesa, ma tutti i fedeli sono chiamati a edificare la Chiesa. I sacerdoti sono chiamati a conoscere, a scovare nei fedeli queste “grazie speciali”, questi “carismi dati ai laici”.” (cap. 12).

Le parole di San Paolo sui carismi

Tutti noi, dunque, possiamo essere dotati di carismi, dei doni speciali dello Spirito Santo, se ci poniamo nella giusta condizione spirituale. Ce lo spiega benissimo anche San Paolo. Riguardo ai doni dello Spirito, fratelli, non voglio che restiate nell’ignoranza (…). Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito (…).

E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune: a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito (…). Ma tutte queste cose è l’unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole”.

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Ecco come le sagge parole di San Paolo, nel capitolo 12 della prima lettera ai Corinzi, spiegano, con estrema semplicità, come anche i laici possiedano dei carismi particolari. Essi sono ottenuti per mezzo e per fine dello Spirito Santo, nei momenti e per le circostanze in cui esso deciderà di operare attraverso noi.

Lo Spirito Santo cerca l’animo retto, attraverso cui esprimere la sua opera in tutti noi che,
come gli Apostoli, anche oggi, siamo chiamati a creare la Chiesa.

Ricordiamo che il mese di Febbraio è dedicato non solo allo Spirito Santo (che qualche Paese commemora in Aprile) ma anche alla Santa Famiglia e alla Madonna di Lourdes.

Antonella Sanicanti

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