Scoppia un incendio spaventoso, intervengono i vigili del fuoco e quello che scoprono all’interno dell’edificio andato in fiamme li sconvolge.
Quello che è successo a un’icona della Madonna ha dell’incredibile e testimonia quanto Maria ci sia sempre vicina anche nei momenti più terribili, quando sembra venir meno ogni speranza umana.
A volte, quando tutto vacilla, il cielo ci fa segno. La nostra vita non è altro che un pellegrinaggio terreno, un lungo cammino che porta alla nostra vera patria: il regno dei cieli. Come dice la Lettera a Diogneto, fondamentale manoscritto redatto tra il II e il III secolo, i cristiani «trascorrono la loro vita sulla terra, ma la loro cittadinanza è quella del cielo».
«Non di solo pane vive l’uomo», parola di Gesù. Per aiutarci a non perdere di vista la meta essenziale della nostra vita – la salvezza della nostra anima – talvolta l’Aldilà ci invia dei «segni», a volte grandi e vistosi come miracoli e apparizioni, altre volte piccoli e privati. Questa «segnaletica soprannaturale» fatta anche di piccoli misteri quotidiani è più diffusa di quanto si pensi, sta a noi saperla cogliere.
Quando Dio ci manda dei segni
Certo, ogni segno va vagliato con grande attenzione per non incoraggiare quelle che in definitiva potrebbero rivelarsi semplici fantasie visionarie. È indispensabile perciò quel discernimento spesso ricordato da papa Francesco, perché le mistificazioni in questo campo sono all’ordine del giorno. Ma la pur necessaria prudenza non può portare a escludere di principio la possibilità di questi grandi o piccoli segni del soprannaturale.
Il Dio cristiano non è un’entità astratta e lontana che dall’alto del suo trono celeste si limita a osservare le disgrazie del mondo. Tutte le Scritture ci mostrano, al contrario, un Dio «interventista» presente nelle vicende quotidiane, che mostra di avere profondamente a cuore il destino eterno delle sue creature.
Questo è particolarmente vero in quei momenti particolarmente bui della nostra esistenza, quando tutto sembra a rischio di crollo. Sono quegli attimi in cui sentiamo echeggiare, come il profeta Geremia, voci che gridano «terrore all’intorno!» (Ger 20, 10).
Ma anche in quei momenti oscuri Dio è presente. Ce lo insegna proprio Geremia, al quale Dio fa una sola promessa. Non gli promette la risoluzione di ogni suo guaio, ma di essergli sempre accanto qualunque cosa succeda: «Io sarò con te per salvarti e per liberarti» (Ger 15, 20).
Divampa un incendio e succede l’incredibile
Ebbene, proprio a uno di questi «segni» della paterna vicinanza di Dio lascia pensare quanto accaduto qualche giorno fa a Ruma, città di 60 mila abitanti nel distretto della Sirmia, in Serbia (sud-ovest della provincia autonoma della Voivodina).
Ne ha dato notizia il giornalista David Murgia sul suo blog Il segno di Giona. Tutto è successo lo scorso 7 luglio. I fatti: un terribile incendio divampa all’interno di un edificio di Ruma che ospita una casa parrocchiale e un negozio di attrezzature e giocattoli per bambini.
Le fiamme consumano tutto: la gente scappa e quando arrivano i vigili del fuoco riescono a estrarre una persona viva, che riporta delle ferite. I vigili sono indecisi se introdursi nell’edificio, non sapendo se ci sono persone all’interno. Alla fine due di loro decidono di entrare per controllare.
I due vigili del fuoco raggiungono la soffitta e rimangono sbalorditi quando scoprono una icona della Madonna con Bambino, miracolosamente sopravvissuta all’inferno di fuoco che ha avvolto l’edificio. L’icona è lì, davanti ai loro occhi, senza alcuna bruciatura. Uno dei due vigili scoppia in lacrime e grida al miracolo. Domare l’incendio ha richiesto diverse ore, sono dovute intervenire più squadre di vigili del fuoco per avere ragione del rogo.
Proprio ieri celebravamo la festa della Madonna del Carmelo, legata alla visione avuta dal profeta Elia che durante la preghiera sul Monte Carmelo vide la Vergine venire sotto forma di nube a ristorare con la pioggia la terra di Israele, colpita da una tremenda siccità. A riprova che la Madre di Dio anche nell’arsura più infuocata, quando tutto brucia, non ci abbandona mai, sempre pronta a alimentare la nostra speranza soprannaturale.