Una famiglia sconvolta da una furia senza precedenti. Così hanno trovato la morte una madre e i suoi due figli, uccisi durante un rito pseudo esorcistico.
Di certo, nell’orribile vicenda accaduta nel Palermitano, c’è l’orrore a cui hanno dovuto assistere i carabinieri chiamati da Giovanni Barreca, il muratore di 54 anni che ha sterminato quasi tutta la famiglia nella sua casa di Altavilla Milicia, paese costiero a una trentina di chilometri da Palermo.
Al loro arrivo gli uomini dell’Arma hanno trovato una scena raccapricciante: a terra giacevano i corpi senza vita dei due figli, Emanuel (5 anni) e Kevin (16 anni). Più tardi verrà trovato anche il cadavere della terza e ultima vittima della strage: quello della moglie Antonella Salamone, 41 anni. Era a poca distanza dalla casa, sotto un cumulo di terra.
Qui i militari hanno trovato pezzi del suo corpo carbonizzati. Il marito avrebbe dato fuoco ai resti dopo averla uccisa. Il più piccolo di casa sarebbe stato soffocato, il ragazzo invece strozzato con una catena. Unica sopravvissuta alla mattanza la figlia primogenita, 17 anni, rinvenuta in stato di choc sul letto di una stanza (avrebbe assistito al triplice delitto).
Un “esorcismo” dietro la strage?
Quante alle ragioni della strage, si parla di un rituale di “esorcismo” durante il quale il muratore 54enne, convinto che la sua famiglia fosse posseduta dai demoni, nella notte tra il 10 e l’11 febbraio avrebbe massacrato moglie e figli per “liberarli”.
Sul suo profilo Facebook Giovanni Barreca, fedele della Chiesa Evangelica, citava anche Roberto Amatulli, un parrucchiere barese autoproclamatosi pastore evangelico, guaritore e “esorcista” capace di scacciare i demoni, che affermava di poter guarire anche malattie gravi e invitava i fedeli a non rivolgersi ai medici (qualche tempo fa è finito anche nel mirino delle Iene).
Si parla anche di due complici: una coppia di palermitani che avrebbe conosciuto il muratore durante incontri di preghiera in una chiesa evangelica. A quanto pare – ma le reali responsabilità sono tutte da accertare – avrebbero alimentato la sua ossessione mistica fino a istigarlo a uccidere i familiari. Sarebbero anche giunti, sembra, a partecipare materialmente al delitto.
Il marchio del diavolo (quello vero) sul massacro
Giornali e televisioni si sono fiondati sulla vicenda mettendo a tema il “fanatismo religioso” come causa del tremendo fatto di sangue. Naturalmente cosa sia realmente successo – a cominciare dalla dinamica e dal movente della strage – resta tutto da approfondire. Come è chiaro che sguazzare nel sensazionalismo serve solo a attirare lettori ma non a fare informazione.
Meglio invece cercare di capire come agisce veramente il diavolo. Possiamo senz’altro dire che, come scrive C. S. Lewis all’inizio delle Lettere di Berlicche, «vi sono due errori, uguali e opposti, nei quali la nostra razza può cadere nei riguardi dei Diavoli. Uno è di non credere alla loro esistenza. L’altro, di credervi, e di sentire per essi un interesse eccessivo e non sano. I Diavoli sono contenti d’ambedue gli errori e salutano con la stessa gioia il materialista e il mago».
Il diavolo è un grande incantatore e vuole soprattutto renderci come lui: devoti del male impegnati a sfiduciare Dio e il suo amore. Per farlo può spingerci indifferentemente a usare troppo e male la ragione (razionalismo) come a non usarne affatto (irrazionalismo). Il Diavolo esiste certamente e può spingere i suoi adepti anche a compiere gesti estremi. Basta pensare all’orrenda uccisione di suor Maria Laura Mainetti, la religiosa – poi beatificata – sacrificata a Satana da tre 17enni di Chiavenna che prima di ucciderla a colpi di coltello avevano fatto un giuramento demoniaco bevendo il loro sangue mescolato.
Ma ci sono anche casi di superstizione estrema come quello costato la vita alla piccola Maria Ilenia Politanò, la bimba di appena due mesi uccisa nel 1994 a Polistena, nella piana di Gioia Tauro, durante uno pseudo esorcismo celebrato da zii, genitori ed altri parenti. Erano convinti che casa loro fosse infestata dai demoni e per liberare dal malocchio l’abitazione scossero il corpo della piccola, poi se lo passarono di mano in mano soffiandole dentro e versandole addosso acqua di Lourdes.
Esorcisti non ci improvvisa
Due vicende accomunate da un sacrificio umano. Prova provata che l’ispiratore era comune: colui che la Scrittura chiama «padre della menzogna» e «omicida fin dal principio». Per noi cattolici la ragione non è, come pensava Lutero, la prostituta del diavolo. Come non è nemmeno la “Dea Ragione” idolatrata dagli illuministi.
La ragione è prima di tutto un dono di Dio, non dimentichiamolo. E in questa lotta contro il potere delle tenebre può essere una preziosa alleata della grazia, la sola che può disperdere l’oscurità delle false immagini di Dio generate dal tentatore per eccellenza.
Come ha opportunamente ricordato sul suo blog (“Il segno di Giona”) l’ottimo giornalista David Murgia, a differenza del mondo evangelico la Chiesa ha strutturato in maniera molto rigida il ministero dell’esorcistato. E questo non per un gusto della regole fine e se stesso, ma per motivi oseremmo dire di stretta necessità. Anche nel campo dello spirito i rapporti di forza contano. Il fatto è che contro una potenza angelica perversa come quella del Maligno a noi umani non sono concesse improvvisazioni.
Lo spontaneismo in questo campo porta solo a disastri. Il demonio ci è largamente superiore in tutto e per tutto. Senza un presidio di regole ferree – e senza la grazia di Dio a sorreggerci – la situazione può sfuggire di mano e facilmente chi vuole “cacciare” il diavolo può diventare la sua preda. O meglio un suo fedele imitatore. Anche lui omicida come il padre della menzogna.