Nell’udienza generale di oggi, Papa Francesco mette al centro della sua catechesi, tutto il suo rammarico e l’urgenza di difendere i bambini.
Diversi sono i temi affrontati dal Santo Padre, a partire dalla ferma condanna degli abusi proprio sui più piccoli, sino all’affermazione piena dei loro diritti e della loro volontà di essere bambini e restare tali fino a quando la loro età lo permette.
Un’attenzione particolare scelta e voluta che Francesco ha voluto rimarcare. Vediamo insieme cosa ha detto nel dettaglio.
I bambini al centro delle attenzioni e dei pensieri di Papa Francesco. Loro sono l’argomento cardine della sua catechesi anche per l’udienza generale di oggi, mercoledì 15 gennaio. Diverse sono le condanne che il Papa ha rimarcato come altrettante sono le parole spese affinchè i diritti dei bambini non siano mai calpestati da nessuno, a partire proprio all’interno della Chiesa.
Papa Francesco lancia un monito in difesa dei bambini
Un argomento a cuore al Santo Padre che, come ricordiamo, lo scorso anno ha accolto proprio la richiesta di un bambino per l’istituzione della Giornata mondiale dei bambini. Parole forti quelle usate da Francesco che sono arrivate dritte al cuore di ciascuno: “L’abuso sui minori, di qualunque natura esso sia, è un atto spregevole e atroce. Non è semplicemente una piaga della società e un crimine; è una gravissima violazione dei comandamenti di Dio” – ha detto il Pontefice.
Dall’altro lato, l’attenzione ai piccoli è arrivata anche a coloro che sono costretti a lavorare e sono sfruttati, e non hanno la possibilità di vivere la loro vita di bambini: “[…] Ancora oggi nel mondo, centinaia di milioni di minori, pur non avendo l’età minima per sottostare agli obblighi dell’età adulta, sono costretti a lavorare e molti di loro sono esposti a lavori particolarmente pericolosi. Per non parlare dei bambini e delle bambine che sono schiavi della tratta per prostituzione o pornografia, e dei matrimoni forzati”.
Il pensiero ai piccoli sfruttati e violati
Un bambino, una bambina, un ragazzo, una ragazza hanno il diritto a vivere la loro vita e la loro età, questo è il pensiero del Papa. Che pensa anche a quelli che vengono sfruttati per spacciare droga: “Nelle metropoli, dove mordono il divario sociale e il degrado morale, ci sono ragazzini impiegati nello spaccio di droga e nelle più disparate attività illecite. Quanti di questi ragazzini abbiamo visto cadere come vittime sacrificali! A volte tragicamente essi sono indotti a farsi carnefici di altri coetanei, oltre che a danneggiare sé stessi, la propria dignità e umanità” – condanna fermamente.
Per questo motivo, si rivolge anche e soprattutto agli adulti, che sono coloro che devono vigilare sui più piccoli ed aiutarli a camminare sulla retta via e a cercare la loro strada: “[…] Fermarci e prestare ascolto alla sofferenza di chi non ha voce, di chi non ha istruzione. Combattere lo sfruttamento, in particolare quello minorile, è la strada maestra per costruire un futuro migliore per tutta la società”.
L’invito al mondo delle istituzioni ad affermare i diritti di bambini e ragazzi
E poi aggiunge a braccio: “Cercate voi su WhatsApp quali sono i diritti del bambino. E allora ci chiediamo: io cosa posso fare? Prima di tutto dovremmo riconoscere che, se vogliamo sradicare il lavoro minorile, non possiamo esserne complici. E quando lo siamo? Ad esempio, quando acquistiamo prodotti che impiegano il lavoro dei bambini. Come posso mangiare e vestirmi sapendo che dietro quel cibo o quegli abiti ci sono bambini sfruttati, che lavorano invece di andare a scuola? La consapevolezza su quello che acquistiamo è un primo atto per non essere complici” – afferma con forza il Pontefice.
Allo stesso modo si rivolge a tutte le istituzioni, da quelle ecclesiali a quelle civili: “[…] Tutti possono fare la differenza spostando i loro investimenti verso compagnie che non usano e non permettono il lavoro minorile”.
Papa Francesco ha concluso anche ringraziando coloro che si adoperano per salvare i più piccoli, quelli indifesi: “Esorto anche i giornalisti a fare la loro parte. Possono contribuire a far conoscere il problema e aiutare a trovare soluzioni. Non abbiate paura: denunciate queste cose! E ringrazio tutti coloro che non si voltano dall’altra parte quando vedono bambini costretti a diventare adulti troppo presto”.