Nell’ultima udienza generale prima del Santo Natale, l’attenzione di Papa Francesco si concentra proprio su Gesù Bambino e sul suo imminente arrivo.
Francesco ci parla della genealogia di Gesù, delle sue origini e da dove è disceso, per accompagnarci con mano verso uno dei più grandi misteri: la sua incarnazione nella nostra natura umana.
Con oggi, si dà l’avvio al nuovo ciclo catechetico che avrà come tema proprio “Gesù Cristo nostra speranza” e che toccherà tutte le tappe dell’anno giubilare.
Papa Francesco apre un nuovo ciclo di catechesi
In un’aula Paolo VI gremita in ogni ordine di posto, Papa Francesco accoglie i fedeli arrivati per ascoltare la sua catechesi e per dare loro appuntamento all’inizio dell’anno Giubilare. La scelta di concludere le catechesi sullo Spirito Santo per poter, con oggi e per tutto il 2025, aprire un nuovo ciclo, quello che ci accompagnerà non solo per questo Natale, ma anche oltre.
“Gesù Cristo nostra speranza”, sarà il tema di tutte le catechesi del Papa. E con oggi si parte proprio da principio, dal bimbo Gesù che sta per nascere e venire al mondo, alla sua origine e alla sua discendenza. Ci siamo sempre chiesti: “Ma da chi discende Gesù?”. Ed oggi Papa Francesco ce lo spiega: “La genealogia del Signore è costituita dalla storia vera, dove sono presenti alcuni nomi a dir poco problematici e si sottolinea il peccato del re Davide. Tutto, comunque, finisce e fiorisce in Maria e in Cristo”.
Un argomento apparentemente difficile ma che Francesco, con la sua semplicità, porta alla nostra vicinanza: “Nella genealogia di Gesù appare la verità della vita umana che passa da una generazione all’altra consegnando tre cose: un nome che racchiude un’identità e una missione uniche; l’appartenenza a una famiglia e a un popolo; e infine l’adesione di fede al Dio d’Israele” – spiega.
La genealogia di Gesù: l’attenzione alle donne
Cosa è raccontato, nei Vangeli, dell’infanzia di Gesù? “I Vangeli dell’infanzia raccontano il concepimento verginale di Gesù e la sua nascita dal grembo di Maria, richiamano le profezie messianiche che in lui si compiono e parlano della paternità legale di Giuseppe, che innesta il Figlio di Dio sul tronco della dinastia davidica”. Ma dall’altro lato c’è l’Evangelista Matteo che, invece, guarda a Gesù come diretto discendente di Davide.
C’è però una particolarità sulla quale punta il Santo Padre, ovvero quella dell’osservazione dei nomi della genealogia di Gesù. Per Matteo, infatti, non ci sono solo nomi maschili come nell’Antico testamento: “[…] Nella lista di Matteo tra gli antenati di Gesù compaiono anche le donne. Ne troviamo cinque: Tamar, la nuora di Giuda […] Racab, la prostituta di Gerico […] Rut, la moabita, bisnonna del re Davide; Betsabea, con cui Davide commette adulterio […] e infine Maria di Nazaret, sposa di Giuseppe, della casa di Davide: da lei nasce il Messia, Gesù” – spiega.
L’importanza di Maria nella storia
Matteo, afferma il Papa, pone in risalto Maria: “[…] Segna un nuovo inizio, è lei stessa un nuovo inizio, perché nella sua vicenda non è più la creatura umana protagonista della generazione, ma Dio stesso”. Un’attenzione particolare alla quale Bergoglio non ha voluto rinunciare: guardare a Maria come colei che lega il prima e il dopo, lei al centro che lega il passato ed il presente con l’arrivo di Gesù.
Le origini di Gesù ma anche il legame con il mondo di noi oggi: Maria è al centro e Gesù con lei. Una genealogia non fatta solo di uomini ma anche e soprattutto di donne, che guardano al futuro in segno di speranza.
L’attenzione agli anziani che chiede Francesco per Natale
Un ultimo pensiero va ai tanti anziani: “La genealogia di Gesù ci fa pensare ai nostri antenati, ai nostri nonni e alla ricchezza di tutti gli anziani. Sono un dono di Dio da ringraziare e di cui prendersi cura. Non permettiamo che si trovino da soli durante le prossime festività del Natale. Che non si trovino da soli durante le prossime festività del Natale” – ha concluso il Pontefice.
Papa Francesco, infine, non lascia i fedeli accorsi per ascoltarlo con un augurio per questo natale alle porte: “Il Natale è ormai vicino e amo pensare che nelle vostre case ci sia il presepe. Questo elemento importante della nostra spiritualità e della nostra cultura, è un modo suggestivo per ricordare Gesù che è venuto ad abitare in mezzo a noi”.