Tantissimi, anche questo mercoledì, sono i fedeli che sono accorsi per ascoltare la catechesi settimanale di Papa Francesco in Piazza San Pietro.
Oggi, è stata l’ultima incentrata sul tema delle virtù e quella affrontata è, forse, la più difficile e complessa di tutte.
“Una virtù che non fa parte del settenario di quelle cardinali e teologali, ma che è alla base della vita cristiana” – dice Francesco. Vediamo insieme di quale si tratta.
Non si contano i fedeli che sono arrivati da ogni parte d’Italia e del mondo per ascoltare la catechesi di Papa Francesco. E lui, come di consueto, non si è fatto attendere e, dopo il giro per l’intera Piazza in papamobile (per salutare proprio tutti), ha deciso di parlarci della virtù più importante che c’è, concludendo così il suo ciclo catechetico su questo argomento.
Papa Francesco ha deciso di descrivere a tutti cosa sia l’umiltà: “Nel cuore umano sorgono spesso deliri di onnipotenza, tanto pericolosi! E questo ci fa tanto male. L’umiltà è una virtù che non fa parte del settenario di quelle cardinali e teologali, ma che è alla base della vita cristiana, è la grande antagonista del più mortale tra i vizi, vale a dire la superbia” – ha introdotto.
Papa Francesco ci spiega cos’è l’umiltà
E parte proprio dall’inizio, dal farci comprendere da dove derivi il termine umiltà: “Umile infatti deriva da humus, terra […] Per liberarci dal demone della superbia basterebbe molto poco, basterebbe contemplare un cielo stellato per ritrovare la giusta misura” – spiega il Papa.
C’è una caratteristica che l’umiltà ha rispetto a tutte le altre virtù: come dice il Papa, è la “porta d’ingresso di tutte le virtù”. E spiega anche il perché di questa particolare definizione: “[…] La misericordia, la purezza di cuore nascono da quel senso interiore di piccolezza, nelle prime pagine dei Vangeli, l’umiltà e la povertà di spirito paiono essere la fonte di tutto”. Da qui ci parla proprio di Maria, colei che ha detto sì al volere di Dio, nella sua piccolezza e nella sua grande umiltà di cuore: “[…] L’eroina prescelta non è una reginetta cresciuta nella bambagia, ma una ragazza sconosciuta: Maria. Dio è attratto dalla piccolezza di Maria, che è soprattutto una piccolezza interiore. E anche è attratto dalla nostra piccolezza, quando noi accettiamo questa piccolezza” – continua.
Anche nei giorni difficili, Maria sceglie di andare a fare visita alla cugina Elisabetta: “[…] Possiamo immaginare che anche lei abbia conosciuto momenti difficili, giorni in cui la sua fede avanzava nell’oscurità.
Guardiamo a Maria, donna dell’umiltà
Ma questo non ha mai fatto vacillare la sua umiltà, che in Maria è stata una virtù granitica: l’umiltà è una virtù granitica. Questa piccolezza che ci dà l’umiltà è la sua forza invincibile: è lei che rimane ai piedi della croce, mentre l’illusione di un Messia trionfante va in frantumi”.
Per questo, Francesco ci invita a porre l’attenzione sull’umiltà, che è il motore di tutte le cose ed è alla base di tutto: “Dove non c’ umiltà c’è guerra, c’è discordia, c’è divisione. L’umiltà è tutto, è ciò che ci salva dal Maligno, e dal pericolo di diventare suoi complici. È la fonte della pace nel mondo e nella Chiesa. Dio ce ne ha dato l’esempio in Gesù e in Maria, e l’umiltà è proprio la via, il cammino, la salvezza” – conclude.