Ancora una volta sono tantissimi i fedeli che sono accorsi in Piazza San Pietro per ascoltare la catechesi di Papa Francesco, nella sua udienza settimanale.
Il Santo Padre, sulla scia dell’argomento trattato la scorsa settimana, torna a parlare dello Spirito Santo e della sua potenza che ha per ciascuno di noi. Come accogliere il dono che Dio ha riservato per noi? Come carpirne tutte le sue potenzialità?
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Sono queste alcune delle domande alle quali il Pontefice ha dato risposta analizzando alcuni aspetti fondamentali dello Spirito e su come questi agisce su ciascuno di noi.
Lo Spirito Santo è come un soffio di vento, che ti prende e che non puoi farne a meno di essere completamente inebriato da lui. Papa Francesco, nella sua catechesi del mercoledì, davanti a tantissimi fedeli accorsi per ascoltarlo, parla ancora una volta, a due domeniche dalla festa liturgica della Pentecoste, dello Spirito di Dio.
Papa Francesco e la libertà dello Spirito Santo
Uno spirito che è come un soffio e che, in ebraico, si chiama “Ruach”. “Il nome Ruach contiene la prima fondamentale rivelazione sulla persona e la funzione dello Spirito Santo […] Non a caso a Pentecoste lo Spirito Santo discese sugli Apostoli accompagnato dal fragore di un vento impetuoso. Era come se lo Spirito Santo volesse mettere la sua firma su quello che stava accadendo” – spiega il Papa.
Il vento come potenza, che è una delle caratteristiche dello Spirito Santo: “Il vento infatti è una forza travolgente, una forza indomabile, capace perfino di smuovere gli oceani […] Accanto alla potenza, Gesù metterà in luce un’altra caratteristica del vento, quella della sua libertà. A Nicodemo, che lo va a trovare di notte, dice solennemente: ‘Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito” – continua Francesco.
E da qui, il Papa parla di come nessuno può bloccare lo Spirito Santo: “Il vento è l’unica cosa che non si può assolutamente imbrigliare, non si può imbottigliare o inscatolare. Cerchiamo di imbottigliare o inscatolare lo Spirito: non è possibile, è libero. Pretendere di rinchiudere lo Spirito Santo in concetti, definizioni, tesi o trattati, o ridurlo allo spirito puramente umano puro e semplice […] Lo Spirito crea e anima le istituzioni, ma non può essere Lui stesso istituzionalizzato, cosificato […] Dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà” – spiega con precisione.
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Vivere nella libertà che dà Gesù
Chi è libero ha lo Spirito del Signore, afferma con forza Francesco: “Non è libertà di fare quello che si vuole, ma libertà di fare liberamente quello che Dio vuole! Non libertà di fare il bene o il male, ma libertà di fare il bene e farlo liberamente, cioè per attrazione, non per costrizione”. La libertà che è oppressa, costretta, non è libertà dettata dallo Spirito, dice il Papa.
“[…] Bisogna vivere la libertà che ci dà Gesù. Chiediamo a Gesù di fare di noi, mediante il suo Santo Spirito, degli uomini e delle donne veramente liberi. Liberi per servire, nell’amore e nella gioia” – ha concluso il Papa.