Tanti i fedeli che hanno affollato Piazza San Pietro per partecipare alla consueta udienza e catechesi del mercoledì di Papa Francesco.
Nonostante un tempo che non è dei migliori, il Pontefice non è voluto mancare all’appuntamento con coloro che sono venuti per ascoltarlo. Ed ha introdotto un nuovo argomento per la catechesi: lo Spirito Santo e la Chiesa a partire proprio dagli Atti degli Apostoli.
La Chiesa ha una missione universale, afferma il Papa con convinzione. Qual è? Cerchiamo di capire insieme e, soprattutto, di comprendere che ruolo ha lo Spirito Santo, terza figura della Trinità, proprio in questa missione così speciale.
Piazza San Pietro è, come ogni mercoledì, gremita di fedeli in ogni ordine di posto. Tutti sono qui per ascoltare le parole e la catechesi settimanale di Papa Francesco che, ogni volta, sceglie un argomento diverso per ampliare la conoscenza di tutti i fedeli di ogni singolo argomento della Chiesa.
Oggi, il Santo Padre ha scelto di parlare dello Spirito Santo e di come la terza persona della Trinità agisca sulla Chiesa, sin dai primi anni della sua creazione, come già attestato negli Atti degli Apostoli. C’è una missione particolare che lo Spirito fa nella Chiesa: “Lo Spirito Santo è colui che assicura l’universalità e l’unità della Chiesa” – afferma Francesco.
Questa missione della Chiesa è segno di unità fra i popoli: “In due modi vediamo che lo Spirito lavora per l’unità: da un lato, spinge la Chiesa verso l’esterno, perché possa accogliere un numero sempre maggiore di persone e di popoli; dall’altro lato, la raccoglie al suo interno per consolidare l’unità raggiunta. Le insegna a estendersi in universalità e a raccogliersi in unità”.
Certo, continua il Papa, lo Spirito Santo non sempre agisce in maniera repentina come fatto durante la Pentecoste: “[…] Lo fa anche – e nella maggioranza dei casi – con un lavorio discreto, rispettoso dei tempi e delle divergenze umane, passando attraverso persone e istituzioni, preghiera e confronto […] in maniera, diremmo oggi, sinodale”.
Ma come opera, effettivamente, lo Spirito Santo? “Lo Spirito Santo non opera l’unità della Chiesa dall’esterno; non si limita a comandare di essere uniti. È lui stesso il vincolo di unità. È lui che fa l’unità della Chiesa. L’unità della Chiesa è l’unità tra persone e non si realizza a tavolino, ma nella vita” – conferma Francesco.
Ognuno di noi desidera l’unità della Chiesa, afferma il Papa: “Eppure essa è tanto difficile da ottenere che, anche all’interno del matrimonio e della famiglia, l’unione e la concordia sono tra le cose più difficili da raggiungere e più ancora da mantenere”.
Ma perché, poi risulta essere così difficile da realizzare? “[…] Il motivo di questa difficile unità fra noi è che ognuno vuole, sì, che si faccia l’unità, ma intorno al proprio punto di vista, senza pensare che l’altro che gli sta davanti pensa esattamente la stessa cosa circa il suo punto di vista. Per questa via, l’unità non fa che allontanarsi” – continua il Papa.
Da qui, la sua particolare richiesta di preghiera: “L’unità di Pentecoste, secondo lo Spirito, si realizza quando ci si sforza di mettere al centro Dio, non sé stessi. Anche l’unità dei cristiani si costruisce così: non aspettando che gli altri ci raggiungano là dove noi siamo, ma muovendoci insieme verso Cristo. Chiediamo allo Spirito Santo che ci aiuti ad essere strumenti di unità e di pace” – conclude.
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