Zelo apostolico sì, da trovare nei Santi, ma soprattutto nella loro capacità di perdonare chi ha fatto loro del male. E una Santa in primis è stata scelta dal Santo Padre.
Ancora una volta, la catechesi di Papa Francesco, nella sua consueta udienza del mercoledì, si incentra si di un argomento molto particolare.
In una Piazza San Pietro, come sempre gremita di fedeli, il Papa ha parlato loro di perdono, pregando anche per le popolazioni traviate dalla guerra.
Papa Francesco parla di una suora speciale
Il perdono: questo è stato il tema centrale dell’udienza di Papa Francesco, questa mattina, davanti ai tantissimi fedeli giunti in Piazza San Pietro. Guardare alla testimonianza dello zelo apostolico dei santi, ma con una particolare attenzione al perdono e al loro insegnarci come perdonare, specie a chi ha fatto del male.
Papa Francesco ha scelto suor Giuseppina Bakhita: lei che è riuscita a perdonare chi le ha fatto del male, donando la propria vita al Signore. La storia di questa Santa è molto dura e speciale allo stesso tempo. Ridotta in schiavitù all’età di soli 7 anni in Sudan, nel corso della sua vita è riuscita a trovare quella forza, quella misericordia nel perdonare.
La Santa, nella sua vita, ha conosciuto violenza ed umiliazione, e anche tante sofferenze sia fisiche che morali. “Da schiava non mi sono mai disperata, perché sentivo una forza misteriosa che mi sosteneva” – diceva suor Giuseppina.
Ed è da qui che il Santo Padre fa partire la sua catechesi: “Sappiamo che spesso la persona ferita ferisce a sua volta; l’oppresso diventa facilmente un oppressore. Invece, la vocazione degli oppressi è quella di liberare sé stessi e gli oppressori diventando restauratori di umanità. Solo nella debolezza degli oppressi si può rivelare la forza dell’amore di Dio che libera entrambi. Santa Bakhita esprime benissimo questa verità” – spiega.
Suor Giuseppina Bakhita e la forza del perdono
Il dono di un crocifisso cambierà per sempre la vita di Bakhita. Guardandolo attentamente, lei si sente amata di quell’amore così grande che l’accompagnerà, poi, per tutta la vita: “Davvero, com-patire significa sia patire con le vittime di tanta disumanità presente nel mondo, e anche compatire chi commette errori e ingiustizie, non giustificando, ma umanizzando: questa è la carezza che ci insegna lei, umanizzare […] E questo è il lavoro che ci insegna Santa Bakhita: umanizzare, umanizzare noi stessi e umanizzare gli altri” – afferma il Santo Padre.
La sua conversione e quella volontà di perdonare: “Bakhita ha potuto vivere il servizio non come una schiavitù, ma come espressione del dono libero di sé. E questo è molto importante: fatta serva volontariamente – è stata venduta come schiava – forzatamente ha poi scelto liberamente di farsi serva, di portare sulle sue spalle i fardelli degli altri” – spiega Francesco.
E, proprio da questo, Papa Francesco invita ciascuno di noi a guardare a suor Bakhita come modello di ispirazione per liberarci da tutte le nostre paure ed angosce.