In una Piazza San Pietro piena di fedeli accorsi per ascoltare la sua catechesi, Papa Francesco rimarca l’urgenza di pregare lo Spirito Santo, la terza persona della Santissima Trinità.
Ha spiegato come e in che modalità lo Spirito opera nella Chiesa e come sia stato presente sempre, fin dalle sue origini e come continui, ancora oggi, a essere punto saldo di riferimento per chi opera all’interno della Chiesa stessa.
Un nuovo ciclo di catechesi è quello iniziato da Papa Francesco proprio sullo Spirito Santo, già a partire dallo scorso mercoledì. Vediamo insieme da cosa è partito il Pontefice con le sue parole di oggi.
Papa Francesco: è importante pregare lo Spirito Santo
Tantissimi, come ogni mercoledì, sono i fedeli e i pellegrini arrivati da ogni parte d’Italia e del mondo per ascoltare ed assistere all’udienza del mercoledì. Anche oggi, come la settimana scorsa, Papa Francesco ha incentrato la sua attenzione sullo Spirito Santo, cercando di accompagnarci per mano per comprendere come questi agisca nella Chiesa e per il bene di ciascuno di noi al suo interno.
“Lo Spirito Santo è Signore, è Dio, è presente e operante nella vita della Chiesa” – con queste parole, il Pontefice ha introdotto e dato avvio alla sua catechesi. Il tutto è partito, anche dal più antico Credo della Chiesa: “Credo in Dio Padre, creatore del cielo e della terra, e in Gesù Cristo, nato, morto, disceso agli inferi, risorto e asceso al cielo, a cui si aggiunge anche Credo nello Spirito Santo, senza alcuna specificazione”.
L’attenzione del Papa su questo iniziale passaggio riprende, anche, il Concilio di Costantinopoli che ha definito lo Spirito Santo con le parole che ripetiamo oggi nel Credo a Messa: “Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti”.
Diverse le differenze fra i cristiani, ma lo Spirito le distende
E partendo proprio da questo, Francesco ci ha fatto capire come, nonostante fra i cristiani siano presenti delle differenze (vedi i protestanti, gli ortodossi ecc), “l’importante è che le differenze siano riconciliate nell’amore di camminare insieme”.
Ma ritorna, poi, sullo Spirito Santo: “[…] In passato, ci si è occupati principalmente a proposito dell’affermazione che lo Spirito Santo procede dal Padre. La Chiesa latina ben presto integrò questa affermazione aggiungendo, nel Credo della Messa, che lo Spirito Santo procede anche dal Figlio. Siccome in latino l’espressione ‘e dal Figlio’ si dice ‘Filioque’, ne è nata la disputa conosciuta con questo nome, che è stata la ragione o il pretesto per tante dispute e divisioni tra Chiesa d’Oriente e Chiesa d’Occidente” – ha precisato Francesco.
Il Papa: “Lo Spirito abita in noi”
Guardando a San Paolo, il Pontefice afferma con forza che “lo Spirito Santo abita in noi, è dentro di noi”. E continua: “Lo Spirito Santo è Colui che dà ai credenti la vita nuova, la vita di Cristo, vita soprannaturale, da figli di Dio”. E, infine, ci invita a pregare e a coltivare la gioia di sentire sempre lo Spirito di Dio nel nostro cuore e nel nostro quotidiano agire: “Coltiviamo questa fede anche per chi, spesso non per colpa propria, ne è privo e non riesce a dare un senso alla vita. E non dimentichiamo di ringraziare Colui che, con la sua morte, ci ha ottenuto questo dono inestimabile”.
La pace: l’invito costante di Papa Francesco a pregare per ottenerla
In ultimo, ma non meno importante, Papa Francesco ha posto la sua attenzione sul tema della pace, invitando ancora una volta tutti a pregare per i popoli che sono in guerra, in particolare per l’Ucraina e per le zone della Terra Santa. “Non dimentichiamo i Paesi in guerra. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, Myanmar. La guerra sempre, sempre, è una sconfitta. Non dimentichiamo quello e preghiamo per la pace”.
Il pensiero costante del Pontefice per le zone martoriate dalla guerra non si ferma mai, anzi. In ogni suo intervento pubblico, quanto alle udienze generale quanto all’Angelus domenicale, Francesco ci invita sempre di più a pregare per la pace e per tutti coloro che si stanno prodigando per far sì che cessi ogni tipo di ostilità fra le nazioni che sono in contrasto, non dimenticando mai coloro che soffrono più di tutti, i civili, in particolar modo gli anziani, le donne e i bambini.