Papa Francesco ha dato avvio al 2024 con una nuova catechesi, nel corso dell’udienza del mercoledì, in Aula Paolo VI.
Un argomento nuovo, quanto insolito allo stesso tempo, ma che ci aiuta a discernere meglio la nostra fede. Vediamo insieme di cosa ha parlato.
Il combattimento spirituale è stato al centro della riflessione del Santo Padre.
Papa Francesco affronta la tentazione
Un’udienza, come sempre, gremita di fedeli accorsi in aula Paolo VI per ascoltare le parole di Papa Francesco. Un nuovo argomento: il combattimento spirituale, è quello sul quale il Pontefice ha incentrato la sua attenzione questa mattina. Una riflessione particolare che aiuta ciascuno di noi nel nostro discernimento, anche quotidiano.
“I santi non sono uomini a cui è stata risparmiata la tentazione, bensì persone ben coscienti del fatto che nella vita si affacciano ripetutamente le seduzioni del male, da smascherare e da respingere” – ha spiegato.
Chi non ha avuto esperienza di tentazione nella propria vita? “Tutti siamo tentati, e noi dobbiamo lottare per non cadere in queste tentazioni. Se qualcuno di voi non ha tentazioni lo dica, sarebbe una cosa strana […] le persone che invece si auto assolvono in continuazione, che reputano di essere a posto: io sono bravo, io sono brava. Nessuno di noi è a posto. Se qualcuno di noi è a posto sta sognando, ognuno di noi ha tante cose da aggiustare” – continua, con parole semplici, Francesco.
Il Papa, nel suo discorso, afferma che la vita del cristiano “non è pacifica, lineare e priva di sfide ma, al contrario, esige un continuo combattimento”: “Un combattimento cristiano, per conservare la fede, per arricchire i doni della fede in noi. Non a caso, la prima unzione che ogni cristiano riceve nel sacramento del Battesimo – l’unzione catecumenale – è senza alcun profumo e annuncia simbolicamente che la vita è una lotta”.
Il peccato e come chiedere perdono a Cristo: “Gesù perdona tutto”
Affermare di non avere peccati e una mancanza di conoscenza di ciò che succede nel nostro cuore, afferma il Pontefice. “[…] Tutti siamo peccatori, e un po’ di esame di coscienza ci farà bene. Lo vediamo nelle prime pagine dei Vangeli, anzitutto quando ci viene raccontato il battesimo del Messia nelle acque del fiume Giordano.
L’episodio ha in sé qualcosa di sconcertante: perché Gesù si sottomette a un simile rito di purificazione? Perché fa questo Gesù? Lui è Dio, è perfetto. Anche il Battista è scandalizzato, al punto che il testo dice: ‘Giovanni voleva impedirglielo, dicendo: ‘Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?”.
Gesù è affianco a tutti noi peccatori, ci accompagna: “[…] Lui non è peccatore, ma è fra noi. E questo è una cosa bella […] Nei momenti più brutti, quando scivoliamo nei peccati, Gesù è accanto a noi per aiutare a sollevarci. Gesù è accanto a noi per aiutarci, proteggerci, per sollevarci e alzarci dopo il peccato. Gesù perdona tutto” – afferma con convinzione Francesco.
Il Papa, alla fine della sua catechesi, invita ciascuno di noi a chiedere perdono a Cristo: “Ognuno di noi ha tante cose da chiedere perdono. Ognuno lo pensi dentro e parli con Gesù. ‘Signore, io sono peccatore, sono una peccatrice, ma per favore non allontanarti! Signore, non allontanarti da me”.