In una piazza San Pietro gremita di fedeli, Papa Francesco dà l’avvio ad un nuovo ciclo di due catechesi.
Il tema su cui sono incentrate è la figura del discepolo di Gesù arrivato dopo.
Paolo di Tarso è il protagonista. Francesco ci aiuta a comprendere l’importanza della sua figura, indicandolo come l’uomo “innamorato di Gesù”. Due catechesi incentrate su di lui e sul suo zelo apostolico.
La sua conversione, il suo modo di annunciare Cristo ci accompagni e ci aiuti a capire osa significhi essere veri testimoni di Gesù.
Papa Francesco e la catechesi su San Paolo
Il tema dell’evangelizzazione è sempre stato molto caro a Papa Francesco, tanto che, dopo aver concluso il suo ciclo catechetico dedicato, ha scelto di iniziare oggi, in previsione anche della Santa Pasqua, altre due catechesi incentrate sull’Apostolo delle Genti, Paolo di Tarso e su come lui possa esser d’esempio per ciascuno di noi proprio per l’annuncio della parola di Gesù.
Paolo: quell’uomo che, prima, voleva distruggere la Chiesa, ma che poi ha costruito, annunciato e portato a tutti i popoli. “Che cosa è cambiato in Paolo? In che senso il suo zelo, il suo slancio per la gloria di Dio è stato trasformato?” – si chiede e ci chiede il Pontefice. Quell’incontro con il Signore risorto lo ha cambiato per sempre: “Quello che cambia la vita è l’incontro con il Signore” – ci dice Francesco.
Lo Spirito Santo è colui che cambia i nostri cuori, come ha fatto anche con Paolo. Lui, uomo zelante all’inizio contro la Chiesa, poi cambia radicalmente e si pone al servizio di quella Chiesa che prima perseguitava: “L’incontro con Gesù Cristo ti cambia da dentro, ti fa un’altra persona. Se uno è in Cristo, è una nuova creatura: non è un maquillage, che ti cambia la faccia. Se tu sei cristiano di apparenza, questo non va: il vero cambiamento è del cuore, e questo è successo a Paolo” – puntualizza il Papa.
Quell’incontro che ha cambiato il cuore di Paolo
Ma Francesco pone, anche, un’altra domanda ai fedeli presenti: che cos’è, per ciascuno di noi, il Cristianesimo? Non è una questione di studi, spiega il Papa, perché studiare non serve, non genera la grazia: “Pensiamo ognuno di noi: io sono religioso, io prego, io cerco di osservare i comandamenti. Ma dov’è Gesù nella tua vita? Gesù dov’è? Hai incontrato Gesù? Parli con Gesù, leggi il Vangelo?” – chiede.
Ed in effetti, se ci facciamo caso, non è sempre così: “Tante volte diciamo: ‘Guarda quell’altro, era un disgraziato e adesso è un uomo, una donna buona’. Chi lo ha cambiato? La tua vita, che è cristiana, è cambiata? Se non è entrato Gesù nella tua vita, non sei cristiano. Gesù deve entrare nella tua vita” – continua Francesco e, si rifà, nuovamente a San Paolo: “L’amore di Dio ci spinge, diceva San Paolo. E lo stesso è successo ai tutti i santi, che quando hanno trovato Gesù, vanno avanti”.
Il Papa: “Gesù è entrato nel mio cuore?”
Chi sono, allora, i veri cattolici? Papa Francesco ci spiega che non sono quelli che ringraziano il Signore per esser persone buone, perché “questa è una strada di autosufficienza” – dice. Ma il vero cattolico “è quello che riceve Gesù dentro, che ti cambia il cuore”.
Paolo, con questo desiderio, ha portato tante persone sulla via del Signore, allo stesso modo di come lui, a Damasco, fu portato sulla via di Cristo. Francesco, infine, conclude con un invito rivolto a tutti: “Cosa significa Gesù per me? L’ho lasciato entrare nel cuore, mi sono lasciato cambiare da lui o è solo un’idea, una teologia”.