Il tema delle missioni è, anche per oggi, al centro della catechesi e della riflessione di Papa Francesco nella sua udienza del mercoledì che prima compie un gesto importante.
Il Santo Padre rende omaggio alla patrona universale delle missioni, Santa Teresa di Lisieux, con la deposizione di una rosa bianca davanti alle sue reliquie, prima di porsi in preghiera silenziosa.
Ed è proprio Francesco a spiegare il motivo di questo suo gesto fatto prima dell’udienza.
Papa Francesco e la rosa per Santa Teresina
In una Piazza San Pietro gremita in ogni ordine e posto, Papa Francesco arriva nella sua papamobile, accompagnato, come sempre, da alcuni bambini che, lui stesso, ha fatto salire in piazza. Oggi, però, l’atmosfera è leggermente diversa in San Pietro. Ad un certo punto, prima di raggiungere la sua postazione al centro del sagrato per la sua catechesi, Francesco si ferma a deporre una rosa bianca davanti alle reliquie di Santa Teresa di Lisieux, patrona universale delle missioni.
Il tema delle missioni e dell’evangelizzazione è, ancora una volta, al centro della sua riflessione settimanale. Ma è lo stesso Francesco a spiegare, poi, il motivo di questo suo gesto: “Sono qui davanti a noi le reliquie di santa Teresa di Gesù Bambino, patrona universale delle missioni. È bello che ciò accada mentre stiamo riflettendo sulla passione per l’evangelizzazione, sullo zelo apostolico”.
C’è un particolare invito da parte del Papa, ovvero quello di lasciarsi “aiutare dalla testimonianza di santa Teresina” – spiega. Quest’anno, infatti, ricorrono i 150 anni dalla sua nascita e, per questo motivo, Francesco ha annunciato che ha deciso di dedicarle una lettera apostolica: “Era una monaca carmelitana e la sua vita fu all’insegna della piccolezza e della debolezza: lei stessa si definiva un piccolo granello di sabbia” – comincia a raccontare il Papa.
La piccola Santa dal cuore grande
Una piccola santa, dalla salute cagionevole che, però, nonostante il suo corpo infermo, non ha mai detto NO al Signore: “[…] Il suo cuore era vibrante, missionario” – ha spiegato il Papa – “Nel suo diario, Santa Teresina racconta che essere missionaria era il suo desiderio e che voleva esserlo non solo per qualche anno, ma per tutta la vita, anzi fino alla fine del mondo”.
La piccola Santa fu sorella spirituale di tanti diversi missionari sparsi per il mondo, ma non era sempre compresa dalle sue consorelle: “[…] Ebbe da loro ‘più spine che rose’, ma accettò tutto con amore, con pazienza, offrendo, insieme alla malattia, anche i giudizi e le incomprensioni […] E lo fece con gioia, per i bisogni della Chiesa, perché, come diceva, fossero sparse ‘rose su tutti’, soprattutto sui più lontani” – dice Francesco.
La sua era una vera e propria forza missionaria, dice il Papa, e c’era sempre la sua voglia di intercedere per tutti e presso tutti. Ci sono vari episodi che il Pontefice racconta che sono alla base della forza e della vita di Santa Teresina.
Papa Francesco: “Così lei capì l’amore di Dio”
Uno di questi riguarda quello del Natale del 1886, quando Dio operò un miracolo nel suo cuore: “Tornata dalla Messa di mezzanotte, il papà, molto stanco, non aveva però voglia di assistere all’apertura dei regali della figlia e disse: ‘Meno male che è l’ultimo anno!’ Teresa, di indole molto sensibile e facile alle lacrime, ci restò male, salì in camera e pianse. Ma in fretta represse le lacrime, scese e, piena di gioia, fu lei a rallegrare il padre.
In quella notte, in cui Gesù si era fatto debole per amore, lei era diventata forte d’animo, un vero miracolo: in pochi istanti era uscita dalla prigione del suo egoismo e del suo piangersi addosso; cominciò a sentire che ‘la carità le entrava nel cuore, col bisogno di dimenticare sé stessa” – racconta.
“Vorrei salvare le anime e dimenticarmi per loro: vorrei salvarle anche dopo la mia morte’. Più volte disse: ‘Passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra” – spiega, con le parole scritte da lei, il Pontefice.
Teresina ha deciso di donare tutta la sua vita agli altri, portando avanti pienamente lo zelo apostolico così come Gesù aveva detto: “I missionari, di cui Teresa è patrona, non sono solo quelli che fanno tanta strada, imparano lingue nuove, fanno opere di bene e sono bravi ad annunciare; no, missionario è chiunque vive, dove si trova, come strumento dell’amore di Dio; è chi fa di tutto perché, attraverso la sua testimonianza, la sua preghiera, la sua intercessione, Gesù passi […] Non si diventa cristiani perché forzati da qualcuno, ma perché toccati dall’amore” – spiega.
Francesco, alla fine, lancia un appello: “Chiediamo oggi alla santa di superare il nostro egoismo e la passione di intercedere perché questa attrazione sia più grande nella gente e perché Gesù sia conosciuto e amato”.