Papa Francesco, dopo la Settimana Santa, è tornato in Piazza San Pietro per la consueta udienza settimanale del mercoledì, e ha ripreso il ciclo delle sue catechesi.
Il consueto giro in papamobile in Piazza e poi ha affrontato una virtù molto particolare che è di grande importanza per tutta la società.
“La giustizia è la virtù sociale per eccellenza” – ha spiegato Francesco. Vediamo insieme cosa ha detto.
Dopo gli impegni della Settimana Santa e le celebrazioni Pasquali, Papa Francesco è tornato in piazza San Pietro per il suo consueto appuntamento con i fedeli e con la sua catechesi. Allo stesso tempo, ha deciso di continuare con il filone che aveva lasciato la settimana scorsa, parlando ancora di quelle che sono le virtù che ciascuno di noi deve conoscere e custodire.
Oggi, Francesco ha deciso di parlare della giustizia e di farlo toccando ogni aspetto, a partire da come e perché la giustizia sia una virtù: “La giustizia è la virtù sociale per eccellenza. La giustizia è la virtù del diritto, che cerca di regolare con equità i rapporti tra le persone. E’ rappresentata allegoricamente dalla bilancia, perché si propone di pareggiare i conti tra gli uomini, soprattutto quando rischiano di essere falsati da qualche squilibrio. Il suo fine è che in una società ognuno sia trattato secondo la sua dignità” – ha spiegato con attenzione.
Papa Francesco parla della giustizia
Ma c’è un punto sul quale il Papa pone la sua attenzione: “[…] Senza giustizia, non c’è pace. Senza giustizia, si sancisce la legge della prevaricazione del forte sul debole. E questo non è giusto”. Francesco, inoltre, afferma che la giustizia non riguarda solo le aule dei tribunali, ma guarda anche alla nostra vita quotidiana: “[…] Stabilisce con gli altri rapporti sinceri: realizza il precetto del Vangelo, secondo cui il parlare cristiano dev’essere: ‘Sì, sì’, ‘No, no’; il di più viene dal Maligno. Le mezze verità, i discorsi sottili che vogliono raggirare il prossimo, le reticenze che occultano i reali propositi, non sono atteggiamenti consoni alla giustizia”.
Come si pratica la giustizia nella società dove viviamo? Francesco ha le idee chiare e ce lo spiega: “[…] L’uomo giusto non bada solo al proprio benessere, ma vuole il bene dell’intera società. L’uomo giusto ha venerazione per le leggi e le rispetta […] non cede alla tentazione di pensare solo a sé stesso e di curare i propri affari, per quanto legittimi, come se fossero l’unica cosa che esiste al mondo. L’uomo giusto vigila sul proprio comportamento, perché non sia lesivo nei riguardi degli altri: se sbaglia, si scusa.
Chi è l’uomo giusto? Ce lo spiega il Pontefice
L’uomo giusto si scusa sempre. In qualche situazione arriva a sacrificare un bene personale per metterlo a disposizione della comunità. Desidera una società ordinata, dove siano le persone a dare lustro alle cariche, e non le cariche a dare lustro alle persone. Aborrisce le raccomandazioni e non commercia favori. Ama la responsabilità ed è esemplare nel vivere e promuovere la legalità”.
E la sua attenzione si sofferma, in particolare, sul mondo del lavoro: “Un uomo che non riconosce il giusto salario agli operai non è giusto. Il giusto rifugge comportamenti nocivi come la calunnia, la falsa testimonianza, la frode, l’usura, il dileggio, la disonestà. Mantiene la parola data, restituisce quanto ha preso in prestito, riconosce il corretto salario agli operai” – conclude.