Un’udienza generale, quella del mercoledì, che torna in Piazza San Pietro. Papa Francesco, nonostante sia ancora lievemente influenzato, non ha voluto rinunciare al suo settimanale incontro con i fedeli.
Come è accaduto lo scorso mercoledì, anche oggi non ha letto lui la catechesi. Il raffreddore e la voce un po’ rauca gli hanno impedito questo, ma non di certo lo star presente in piazza.
“La catechesi di oggi la leggerà un monsignore, un mio aiutante, perché ancora sono raffreddato e non posso leggere bene” – sono state le sue parole.
Davanti ad una Piazza san Pietro gremita di fedeli, Papa Francesco non ha voluto rinunciare al suo incontro del mercoledì. Erano davvero in tanti coloro che lo aspettavano e, come di consueto, ha fatto anche il giro con la papamobile, in modo da poter salutare tutti. Anche se ancora lievemente influenzato e con un po’ di voce rauca, la sua catechesi non è mancata.
I vizi e le virtù dell’uomo ancora al centro di questo percorso quaresimale voluto dal Pontefice. Oggi la sua attenta analisi si è concentrata sulla superbia: “Di tutti i vizi, la superbia è gran regina” – introduce, nella catechesi, Francesco, facendo anche riferimento a Dante Alighieri che pone la superbia anche nel Purgatorio – “Chi cede a questo vizio è lontano da Dio, e l’emendazione di questo male richiede tempo e fatica, più di ogni altra battaglia a cui è chiamato il cristiano”.
Ma com’è il superbo? Ha delle particolari caratteristiche? Il Papa ce le spiega: “Il superbo è uno che pensa di essere molto più di quanto sia in realtà; uno che freme per essere riconosciuto più grande degli altri, vuole sempre veder riconosciuti i propri meriti e disprezza gli altri ritenendoli inferiori”. Francesco scende ancora più nel dettaglio, analizzando che, dietro la superbia, si nasconde un peccato ancora più grande: la pretesa di essere come Dio. “[…] Il peccato dei nostri primogenitori, raccontato dal libro della Genesi, è a tutti gli effetti un peccato di superbia. Dice loro il tentatore: ‘Quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio” – spiega.
Francesco ci spiega, anche, che la superbia è una delle cose più difficili da correggere: “[…] La superbia rovina i rapporti umani e avvelena quel sentimento di fraternità che dovrebbe invece accomunare gli uomini […] È un male con un evidente aspetto fisico: il superbo è altero, ha una ‘dura cervice’, cioè, ha un collo rigido, che non si piega. È un uomo facile al giudizio sprezzante: per un niente emette sentenze irrevocabili nei confronti degli altri, che gli paiono irrimediabilmente inetti e incapaci” – continua il Papa.
C’è un modo per poter lottare e combattere questo vizio? Sì, afferma Francesco ed è possibile iniziare a farlo già da questa Quaresima, approfittando proprio di questo tempo di penitenza: “[…] Nei Vangeli Gesù ha a che fare con tanta gente superba, e spesso è andato a stanare questo vizio anche in persone che lo nascondevano molto bene […] La salvezza passa per l’umiltà, vero rimedio ad ogni atto di superbia” – conclude.
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