Una notizia estremamente grave arriva da uno dei luoghi più caldi della terra: l’autorevole cardinale da sempre in lotta per la libertà dei cristiani dalla tirannia del Regime è stato brutalmente arrestato, a causa delle sue proteste per la democrazia, e ora anche il Vaticano segue la vicenda con grande apprensione.
La sua lotta per la libertà non va infatti giù alla tirannia nel Paese e c’è bisogno che tutti i cristiani si riuniscano al più presto in preghiera per l’anziano cardinale.
La polizia cinese ha infatti arrestato il Cardinale Joseph Zen Ze-kiun, come riferiscono i media locali e Asianews. Zen, Vescovo emerito di Hong kong dal 2009, salesiano di 90 anni, è senza dubbio una delle figure più importanti della Chiesa nel mondo in particolare per la sua lotta contro il regime cinese e per la libertà dei cristiani in Cina. L’arresto sarebbe falsamente arrivato per la gestione di un fondo destinato alla assistenza dei manifestanti che da mesi sono schierati per chiedere maggiore democrazia.
L’arresto brutale dell’anziano cardinale Zen
Zen è stato arrestato insieme all’ex parlamentare dell’opposizione Margaret Ng e alla cantante Denise Ho, e secondo quanto scrive il South China Morning Post i tre sarebbero stato amministratori del 612 Humanitarian Relief Fund, il fondo istituito per offrire assistenza finanziaria a quanti erano implicati nelle proteste antigovernative del 2019.
L’accusa nei loro confronti è di “collusione con forze straniere”. Si tratta di una delle quattro tipologie di reati contemplati dalle legge sulla sicurezza nazionale che Pechino ha imposto a Hong Kong nel 2020 a seguito delle proteste. AsiaNews riporta che “il cardinale Zen era uno degli amministratori fiduciari dell’organizzazione benefica, che ha smesso di operare nell’ottobre scorso. Le autorità lo hanno arrestato insieme ad altri promotori del Fondo, tra cui la nota avvocatessa Margaret Ng, l’accademico Hui Po-keung e la cantautrice Denise Ho”.
Il porporato non solo è un aperto difensore dei diritti democratici a Hong Kong e nella Cina continentale, per cui si è sempre battuto senza alcuna paura ma con la sola certezza della sua fede salda e integerrima in Cristo. Ma ha anche assistito alle udienze in cui sono stati messi sotto imputazione attivisti per la democrazia in Cina. Il cardinale è però, prima di ogni altra cosa, del tutto inviso a Pechino per le sue critiche al controllo esercitato dal Partito comunista cinese sulle comunità religiose.
Chi è il cardinale Zen e perché è inviso a Pechino
Le sue condanne ad eventi come la rimozione delle croci dall’esterno delle chiese in Cina non sono infatti assolutamente andati giù al governo di Xi. Tutti ricordano le sue Messe in ricordo dei martiri di Tiananmen a Pechino, i giovani cinesi massacrati dalle autorità il 4 giugno del 1989, celebrate più volte negli anni. Zen aveva ricevuto la berretta cardinalizia da Benedetto XVI nel 2006, ma nonostante ciò ha più volte espresso anche grande contrarietà all’accordo tra la Repubblica Popolare Cinese e la Santa Sede circa le nomine dei vescovi.
Così quest’ultimo è l’ennesimo atto intimidatorio di un governo che affronta il dissenso con totale arroganza e piglio autoritario, per cui coloro che non prestano il fianco ai soprusi vengono messi in carcere. Joseph Zen, cardinale emerito di Hong Kong, a causa della sua fede in Cristo non si è mai risparmiato nel proclamare la Verità, e ora la scure del regime è calata su di lui.
“Queste sono personalità molto in vista che hanno educato le persone alla democrazia. Sono sempre state molto esplicite, dando giudizi ed educando i giovani”, ha affermato all’agenzia Adnkronos l’ex direttore di AsiaNews padre Bernardo Cervellera. Anche la Santa sede si è detta preoccupata dell’accaduto è il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni ha affermato che si sta seguendo con estrema attenzione l’evolversi della situazione.