Una richiesta alla quale non si può dire di no, specie se fatta da una persona che è arrivata alla fine della sua vita.
Lui, malato terminale, fa una richiesta alquanto speciale, allo stesso tempo, ovvero quella di poter tornare a casa e lì, morire attorniato dall’affetto della sua famiglia.
Una richiesta legittima che non può non esser non ascoltata. Anche se il paziente dovrà affrontare un lungo viaggio.
La terribile malattia
La storia che stiamo per raccontarvi dovrebbe esser d’esempio a tutti coloro che fanno una richiesta simile, perché è visto proprio come un vero e proprio ultimo desiderio prima di morire. Il suo desiderio, in quanto malato terminale è quello di poter tornare in Pakistan e lì morire, circondato dall’affetto della sua famiglia.
Muhammad (nome di fantasia) ha un ultimo desiderio. Sa bene che la malattia progredirà e che, prima o poi, avrà la meglio su di lui. E, proprio per questo, non vuole arrendersi anzi, vuol vedere la sua famiglia e vivere con loro l’ultimo periodo che gli resta. L’uomo è ricoverato all’ospedale “Sant’Anna” di Ferrara e gli è stata diagnosticata una patologia che non gli lascia speranza di vita.
Lui, di origini pakistane, ha raccontato il suo ultimo desiderio al suo compagno di stanza. Ed è stato proprio quest’ultimo a cercare di fare qualcosa (forse la più importante che potesse fare) per riuscire a realizzare il desiderio di Muhammad. Ha dato, infatti, avvio ad una raccolta fondi che gli permettesse di partire quanto prima, con tutti gli accorgimenti del caso e data anche la sua condizione di salute, per raggiungere il Pakistan.
La generosa raccolta di fondi
Il compagno di stanza di Muhammad, di origini libanesi, non ha mobilitato solo “la comunità italiana”, ma anche quella del suo paese. Ed in pochissimo tempo, hanno risposto in tantissimi, tutti propensi e disposti a fare qualcosa per aiutare Muhammad a tornare a casa per vivere il suo ultimo periodo di vita circondato dalla sua famiglia.
Venuto a sapere della cosa, l’ospedale di Ferrara ha ricostruito la vicenda. Muhammad è ricoverato in una delle degenze del Dipartimento medico del Sant’Anna, e gli è stata diagnosticata una malattia gravissima con prognosi infausta. Non aveva mezzi per poter ritornare al suo Paese e per essere assistito dalla sua famiglia, specie quando la malattia inizierà a prendere il sopravvento sulla sua vita.
Il racconto fatto al suo compagno di stanza
“Ed è qui che è entrato in gioco il grande cuore della comunità libanese e dei sanitari del Sant’Anna” – hanno raccontato dall’ospedale. Una colletta, come racconta il quotidiano “Avvenire”, nata in maniera spontanea dopo il racconto del compagno di stanza di Muhammad che ha portato, nel giro di 48ore a raccogliere, non solo i fondi necessari per l’acquisto del biglietto aereo per permettergli di tornare in Pakistan, “ma anche quelli per l’acquisto di vestiti, biancheria e altri oggetti necessari al trasferimento” – continua la nota dell’ospedale.
Un gesto di fraternità per dare compimento al desiderio di morire nel suo Paese ad un malato terminale.