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Ultimo messaggio da Medjugorje – Don Renzo: “Maria vuole questo”

Medjugorje messaggio del 25 gennaio 2019. Cosa c’è dietro alle parole della Madonna?

Don Renzo Lavatori commenta, per La Luce di Maria, l’ultimo messaggio del 25 gennaio 2019 da Medjugorje.

Chi è Don Renzo Lavatori

Don Renzo Lavatori, nasce a Monte Roberto (AN) è laureato in Teologia dogmatica, nonché membro della Pontificia Accademia Teologica. Sono molte le cariche da lui ricoperte tra cui quelle di docente di Teologia dogmatica, alla Pontificia Università Urbaniana di Roma, docente presso l’ISSR dell’Apollinare dell’Università della Santa Croce, docente presso l’Ecclesia Mater del Laterano per la teologia ai laici del vicariato di Roma. Autore di molti testi e conduttore di insegnamento teologico a Radio Maria, ci aiuta a comprendere l’ultimo messaggio della Regina della Pace da Medjugorje.

Medjugorje: messaggio del 25 gennaio 2019

Cari figli! Oggi, come madre vi invito alla conversione. Questo tempo è per voi, figlioli, il tempo del silenzio e della preghiera. Perciò, nel calore del vostro cuore cresca il chicco della speranza e della fede e voi, figlioli, di giorno in giorno sentirete il bisogno di pregare di più. La vostra vita diventerà ordinata e responsabile. Comprenderete, figlioli, di essere passeggeri qui sulla terra e sentirete il bisogno di essere più vicini a Dio e con l’amore darete testimonianza della vostra esperienza dell’incontro con Dio, che condividerete con gli altri. Io sono con voi e prego per voi ma non posso senza il vostro Si. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Don Renzo Lavatori commenta per la Luce di Maria l’ultimo messaggio da Medjugorje del 25 gennaio 2019

L.d.M. – Caro don Renzo eccoci, a riascoltare ed analizzare con lei il nuovo messaggio che la Regina della Pace ha lasciato a Marija lo scorso 25 di gennaio. Un messaggio molto esplicito che inizia chiamandoci alla conversione ed alla preghiera.  Cosa ci esorta a fare la nostra mamma?

D.R.L. – Il messaggio è presentato in un riquadro con due cornici, una all’inizio e l’altra alla fine, dentro le quali prende significato il messaggio, che si può dividere in due parti: la prima riguarda il nostro tempo da dedicare al silenzio e alla preghiera; la seconda indica la testimonianza della nostra sincera e profonda unione con Dio da fare verso gli altri.

L.d.M. – Due parti separate dunque ma consequenziali dunque, come si possono interpretare singolarmente queste due sezioni?

D.R.L. – Nella cornice iniziale e finale, si vede bene che la Vergine segue un discorso ben articolato. Ella inizia ricordando il suo atteggiamento materno e, senza tanti preamboli, indica subito lo scopo delle sue parole, che è la nostra conversione: “Cari figli, come madre vi invito alla conversione”.Ciò significa che le sta a cuore che noi, suoi figli e apostoli, dobbiamo costantemente impegnarci per attuare la nostra conversione, che non si fa una volta soltanto nella vita, ma va riproposta e rinnovata ogni giorno.

La nostra conversione

L.d.M. – Ecco Don Renzo la interrompo un attimo proprio per chiederle qualcosa di più sul tema della conversione

D.R.L. – Si sa che la conversione non è altro che cambiare rotta quotidianamente, perché siamo sospinti e tentati di ricadere nella situazione e nella mentalità materialista ed edonistica del mondo. In effetti è molto facile, alle volte senza rendercene conto, ad essere sopraffatti dagli affari e problemi terreni, che pur ci sono, ma a causa dei quali purtroppo ci lasciamo prendere da una così forte ansia e preoccupazione da perdere la serenità e la fiducia, allontanandoci dalla preghiera e dalla comunione con Dio, e sprofondando in agitazione e tensione, che poi produce nervosismo, conflittualità con noi stessi e con i nostri vicini. In certo modo veniamo meno al nostro equilibrio interiore e restiamo oppressi dal disorientamento e dalla confusione, nonché dalla rabbia o dalla depressione, alle volte fino alla disperazione. Si perde il ben dell’intelletto e ci si lascia trascinare e travolgere da gesti e parole dissennate e aggressive.

L.d.M. – Questo è quindi il senso del richiamo alla conversione di Maria?

D.R.L. – Certamente, da qui arriva il richiamo della Vergine a cambiare rotta, vale a dire convertirci, cioè a ricuperare, alzando lo sguardo al Cielo, la comunione con Dio, con alcuni momenti di sosta e di raccoglimento, per ritrovare le linee maestre del nostro cammino cristiano. Pertanto la nostra Madre vigile e attenta fa tornare alla mente e nel cuore la necessità di risvegliarci e di ritrovare la luce che promana da Cristo e dalla sua santa Parola e dalla sua grazia. Senza di Lui non possiamo fare nulla, anzi le forze avverse ci sovrastano e ci schiacciano.

L.d.M. – Don Renzo come si lega questa cornice iniziale con quella finale?

D.R.L. – Alla fine, nelle ultime parole del messaggio, la Vergine conclude con accenti di incoraggiamento e di sostegno, dicendo che sta con noi e prega per noi: “Io sono con voi e prego per voi ma non posso senza il vostro sì”. Questa frase ci offre un grande conforto e riapre la speranza per rinnovare la nostra conversione, cioè la nostra adesione totale al suo materno volere. In effetti le sue parole cadono nel vuoto se non sono corrisposte dalla nostra corrispondenza piena con un sì: vogliamo renderci docili al tuo richiamo, nella disponibilità concreta ad essere fedeli e docili tuoi figli. Come sono importanti tali suggerimenti materni per noi, che spesso siamo in attesa dei suoi messaggi, li divulghiamo celermente su whatsapp. Ma poi li lasciamo morire lì, sul cellulare, senza farli calare nel nostro intimo e soprattutto nella nostra vita. Che figli siamo?

Silenzio e Preghiera

L.d.M. – Già che figli siamo? Ma come possiamo aderire ai desideri della Madre?

D.R.L. – Con il silenzio e la preghiera

L.d.M. – Questo è il tema della seconda parte, o meglio, sezione del messaggio?

D.R.L. – Esattamente. Il tempo del silenzio e della preghiera. Nella parte centrale del messaggio, Maria spiega, in maniera didattica molto chiara e semplice, cosa dobbiamo fare per realizzare ogni volta la nostra conversione. Ci dice di trovare, pur in mezzo al lavoro e agli impegni, un tempo e un luogo di raccoglimento e di intimità col Signore: “Questo tempo è per voi, figlioli, il tempo del silenzio e della preghiera”. Come sono necessari e vitali questi due aspetti, che formano la condizione indispensabile per non lasciarci travolgere dal chiasso, dal trambusto e dalla mondanità della società odierna! Il silenzio comporta la forza di far tacere ogni rumore che ci assorbe e ci disturba così profondamente da lasciarci sempre nella distrazione e dissipazione, che fa male non solo allo spirito ma anche alla psiche e al fisico, distruggendo la salute e la quiete del cuore. Tuttavia il silenzio non deve rimanere vuoto e insignificante, tanto fa farci paura, ma va riempito con la preghiera, cioè con la unione interiore e forte con Gesù , che ci calma e ci acquieta, colmandoci del suo amore e della sua luce veritiera. In tal modo noi restiamo saldi e lucidi per affrontare ogni situazione, rimanendo avvinti alla sua grazia e forza. Non si dica, come spesso avviene, che non abbiamo il tempo di fermarci e raccoglierci, quando lo troviamo per ogni altra cosa più futile e anche dannosa. Perché siamo così ipocriti e dissennati?

La vostra vita diventerà ordinata e responsabile

L.d.M. – Quanti e quali frutti porta la preghiera?

D.R.L. – Ella elenca i frutti benefici e salutari prodotti dal raccoglimento e dalla unione con Dio: “Perciò nel calore del vostro cuore cresca il chicco della speranza e della fede e voi, figlioli, di giorno in giorno sentirete il bisogno di pregare di più”. I frutti sono molto preziosi: anzitutto il cuore riprende calore e vigore, entusiasmo e vitalità; poi cresce il seme della speranza, spalancando davanti alla nostra mente orizzonti luminosi e vasti, che ci rincuorano e ci donano la gioia di vivere e di andare avanti nel nome del Signore; accanto alla speranza fiorisce la fede, cioè l’affidamento filiale al Padre celeste e alla sua potenza e sapienza, per essere sorretti e rafforzati sia nel fisico sia nello spirito. Per questa ragione di giorno in giorno sentiamo sempre più il bisogno di silenzio e di preghiera. Un cristiano che non prega è destinato alla perdita di ogni spiraglio di entusiasmo e di incitamento per il futuro. Invece con la preghiera otterremo una vita armoniosa e gioiosa: “La vostra vita diventerà ordinata e responsabile”. In tal modo raggiungiamo una vera maturazione umana e spirituale, diventando persone stabili e vigorose, senza essere più sballottate dai venti marosi e turbolenti ma saldamente ancorate a Cristo.

L’importanza della testimonianza

L.d.M. – Ma Don Renzo, come possiamo far si che si compiano in noi le parole della Vergine: “La vostra vita diventerà ordinata e responsabile” ?

D.R.L. – Con la testimonianza agli altri dell’incontro con Dio. Nella seconda parte del messaggio, anch’essa molto significativa, sono considerate le conseguenze pratiche della nostra conversione quotidiana. Anzitutto la Vergine ci richiama a renderci conto che siamo pellegrini su questa terra e non possiamo restare prigionieri di questo mondo caduco. “Comprenderete, figlioli, di essere passeggeri qui sulla terra e sentirete il bisogno di essere più vicini a Dio “. Occorre un certo distacco dai beni materiali e fugaci per essere maggiormente avvinti ai valori celesti ed eterni, cioè a Dio stesso, nel suo mistero di amore e di verità. Ancorati a Lui non ci perdiamo nella confusione di pensieri, sentimenti e azioni malvagie e stolte, ma saremo irrorati dalla grazia divina. E ricolmi di tale pienezza di vita e di bontà, potremo diventare noi stessi trasmettitori e strumenti, affinché l’amore di Dio possa essere effuso nel cuore di tanti nostri fratelli e sorelle: “Con l’amore darete testimonianza della vostra esperienza dell’incontro con Dio, che condividerete con gli altri”.

L.d.M. – Quant’è importante questa nostra missione di strumenti di trasmissione?

D.R.L. – E’ Fondamentale. Possiamo constatare con evidenza come la vita odierna, a tutti i livelli e a tutte le età e condizioni, sia intrisa di sofferenza, di solitudine e amarezza, sia nelle malattie fisiche sia nei disagi interiori. Non basta il denaro, il lusso, le comodità, i divertimenti…a soddisfare tutte le esigenze del nostro essere, anzi ci accorgiamo che proprio essi alla fine ci rendono insicuri, insoddisfatti e scontenti. Da qui la necessità che le creature umane trovino altre persone che sappiano comunicare la quiete del cuore, la pienezza dell’amore e la luce della verità, per offrire la certezza che anche le più atroci sofferenze, se vissute nella fede e nell’offerta a Gesù, diventano portatrici di bene per tutti e acquistano il valore incommensurabile di serenità, nella crescita e maturazione per una vita migliore sotto tutti i punti di vista e soprattutto una vita immortale e beata, non più soggetta alla morte e al male.

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Come di consueto, dopo l’interpretazione teologica su quest’ultimo messaggio della Gospa, del 25 Gennaio 2019, Don Renzo ci ha voluto donare questa bellissima preghiera:

Preghiera di Don Renzo Lavatori a Maria Vergine Madre Buona

O Vergine, donaci la tua materna protezione e allontana da noi il disordine del peccato e di ogni male che possa allontanarci da Te, o Madre buona, a cui vogliamo donare tutto il nostro amore filiale e il nostro impegno di esserti fedeli. Ti siamo grati della instancabile pazienza e benevolenza con cui ci ammaestri e ci accompagni. Grazie per essere in mezzo a noi. Amen

Cristiano Sabatini

Scritto da
Cristiano Sabatini

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