Ciò che è stato recentemente ritrovato grazie a uno scavo archeologico in Israele risale a oltre duemila anni fa: il reperto si trovava all’interno della “Grotta dell’orrore”.
Il nome del luogo all’interno del quale gli studiosi hanno rinvenuto l’importante reperto archeologico si ricollega in maniera netta a quanto accaduto in epoca romana. Stiamo parlando della “Grotta dell’orrore” che, come ricorda Ansa, deve il suo nome a un ritrovamento risalente agli anni Sessanta. Infatti, in quegli anni, alcuni studiosi hanno ritrovato una trentina di scheletri di soldati, morti in circostanze ignote (almeno per il momento lo sono) nel periodo in cui i romani soprassedevano la zona.
Ma veniamo alla recente scoperta. Nella suddetta “Grotta dell’orrore”, l’equipe di archeologi del Dipartimento israeliano per le antichità, ha rinvenuto un importante reperto: si tratta di alcuni rotoli biblici, risalenti a duemila anni fa. Dopo un’accurata ricerca, è venuta alla luce la natura di tali rotoli: si tratta di versetti tratti dal “Libro dei Profeti minori”.
Ebbene, le scoperte sono diverse e tutte interessanti. Cerchiamo di capire innanzitutto ciò che ha spinto la squadra di ricercatori a spingersi così a fondo. C’è infatti da dire che quel tipo di zona è molto pericolosa, dal momento che le grotte affacciano direttamente su speroni rocciosi e per le ricerche sono necessarie funi e accessori vari. Ansa ricorda che, in questo caso, è stato utilissimo l’utilizzo dei droni. Le ricerche, dunque, sono partite dal 2017, dopo che, per molti anni, quella zona era stata quasi abbandonata e, spesso, lasciata alla mercé dei numerosissimi ladri di reperti archeologici.
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All’interno della “Grotta degli orrori”, da quanto si apprende, gli studiosi hanno ritrovato anche altri importantissimi reperti. Tra questi, lo scheletro, mummificato, di una bambina vissuta non meno di seimila anni fa. Ma le scoperte non finiscono qui. Nella grotta i ricercatori hanno trovato anche numerose lettere scritte (o quantomeno firmate) dal condottiero Shimon Bar Cochbà. In quegli anni, più precisamente nel 132 d.C. il condottiero e i suoi seguaci, si ribellavano all’Imperatore Adriano. Tra gli altri resti, anche un pettine di legno, all’interno del quale vi erano anche i resti di un pidocchio mummificato.
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