Papa Francesco sceglie il nuovo inviato a carattere permanente per la Santa Sede a Medjugorje e lo fa in uno giorno davvero speciale, il 27 novembre, in cui ricorre la festa della Medaglia Miracolosa, e altresì il compleanno del compianto Mons. Henryk Hoser.
Si tratta di un prelato con un curriculum di primissimo livello e con una caratteristica molto particolare che è subito saltata agli occhi dei commentatori più attenti.
La nomina è arrivata come una bellissima novità per luogo di culto bosniaco e per i tanti fedeli che hanno un legame a dir poco speciale con questo luogo prediletto dalla Vergine. Molti pensavano infatti che dopo la morte di Mons. Henryk Hoser, avvenuta lo scorso agosto, il destino di Medjugorje rischiava di essere quello di un ritorno della Diocesi di Mostar, alla cui guida vi è peraltro un nuovo vescovo.
La decisione inaspettata del Pontefice
Tuttavia, il Pontefice ha pensato a una decisione molto speciale per la parrocchia mariana e in mattinata è arrivata l’ufficialità. Il nuovo visitatore apostolico a carattere speciale per la Parrocchia di Medjugorje è italiano. Si tratta di Mons. Aldo Cavalli.
Cavalli ha trascorso la sua carriera dal 1979 al servizio diplomatico della Santa Sede. Nato a Muggianico di Lecco, in Lombardia, nel 1946, da una famiglia di fornai, è arcivescovo dal 1996, e da marzo 2015 ha ricoperto il ruolo di Nunzio Apostolico nei Paesi Bassi, nonché rappresentante permanente dell’Organizzazione per il divieto delle armi chimiche.
La decisione quindi rimette al centro l’attenzione per quanto accade dal 24 giugno del 1981 nella piccola località della Bosnia ed Erzegovina, e di conseguenza della necessità che ci sia un incaricato per la missione di carattere “esclusivamente pastorale”, di accompagnamento “stabile e continuo” della comunità parrocchiale e dei tanti fedeli che vi si recano in pellegrinaggio, come specificava la Santa Sede già con la nomina di Mons. Hoser.
LEGGI ANCHE: È morto Mons. Henryk Hoser, inviato del Papa a Medjugorje
Chi è Monsignor Aldo Cavalli
Ruolo che non ha nulla a che fare con la questione delle apparizioni mariane che alcuni ragazzi affermano di avere dal 24 giugno del 1981 ma che dimostra l’attenzione e la vicinanza da parte del Vaticano. Nel maggio 2019 infatti Papa Francesco ha autorizzato i pellegrinaggi a Medjugorje, che da allora possono essere ufficialmente organizzati dalle diocesi e dalle parrocchie, e non più solamente in forma privata come paradossalmente accadeva fino a quel momento.
Nel curriculum di Mons. Cavalli però ci sono anche elementi molto interessanti per quanto riguarda il suo atteggiamento spirituale e teologico di fronte alla fede e, nello specifico, anche all’esistenza del male. Come fa notare sul suo blog il giornalista di Tv2000 David Murgia, Cavalli pare essere “uno (dei pochi?) vescovi che crede all’esistenza del diavolo“, scrive Murgia. “Il che non è proprio una cosa scontata”.
LEGGI ANCHE: Monsignor Hoser: a Medjugorje si lavora per il Santuario
Il giornalista riporta infatti le sue parole, ad esempio riguardanti le tentazioni, che risultano essere molto interessanti. Diceva Mons. Cavalli: “Le tentazioni non sono uguali per tutti e si manifestano con il demonio, fin dalla creazione. E’ impressionante come questo essere terribile arrivi a noi. Le persone che si lasciano tentare dicono sì al demonio, non a Dio, e allora si rovinano. Anche Gesù fu tentato sulla croce. Se sei figlio di Dio scendi, gli dissero, ma Gesù disse no al demonio, e sì a Dio”.
Come la pensa il nuovo Visitatore apostolico di Medjugorje
Tra le varie posizioni prese dal religioso nel corso della sua carriera, c’era anche quella particolarmente ferrea ribadita da Nunzio Apostolico in Colombia sull’adozione di figli da parte di coppie omosessuali, nel pieno dibattito legislativo sul tema. Cavalli non ebbe paure di posizione della Chiesa cattolica, che cioè la natura del matrimonio è tra un uomo e una donna e la sua finalità, sia naturale che civile e religiosa, è la procreazione.
LEGGI ANCHE: Medjugorje: il vescovo di Mostar esprime il suo pensiero su Mons. Hoser
Per questo, riporta Murgia, il nunzio aveva affermato che l’adozione “deve essere compiuta nei parametri del matrimonio”. “Non abbiamo inventato questa istituzione ma l’abbiamo ricevuta dalla natura: uomo, donna e figli, per cui qualsiasi altro tipo di istituzione è secondaria”, erano le parole del religioso. Altro aspetto molto interessante è quello del rapporto del nuovo visitatore apostolico con un tema di scottante attualità.
Stiamo parlando del tema della tecnologia, sul quale il Monsignore ha confessato di non credere ciecamente, come sempre più spesso invece la nostra società sembra fare, e forse in maniera piuttosto illusoria. “La tecnologia non è neutra“, diceva Mons. Cavalli in un suo intervento.
LEGGI ANCHE: Medjugorje, Hoser: il dubbio sulle apparizioni? I frutti ci sono
“Le piattaforme non possono essere considerati gusci vuoti da riempire. Occorre mettere insieme strumento e messaggio. La tecnologia è mezzo non può essere fine a se stessa. La riduzione dell’uomo alla semplice somma di energia, materia e informazione, porta alla inevitabile morte del soggetto e a tutte le forme di sfruttamento dell’essere umano”.