Una bellissima storia di Natale emerge dal sito pro life spagnolo ‘Actuall.com’ ed esattamente come il giorno di Natale celebra la nascita, il trionfo della vita sulla morte.
Per conoscere la grandezza di questa storia dobbiamo partire dal principio, Manuela, una donna spagnola di origini gitane, rimane incinta per la seconda volta, la prima gestazione le aveva portato un figlio amatissimo e graditissimo ma affetto da una grave disabilità. Così, spaventata che potesse succedere lo stesso per questo nuovo pargolo in arrivo, si è recata alla clinica Dator di Madrid, nota per la qualità del suo staff ed anche e sopratutto per la sua apertura all’aborto (per numeri la clinica abortista più importante in Spagna).
L’ecografia conferma i timori di Manuela, il bambino sembra affetto da una deformazione ed il medico le consiglia assolutamente di abortire se non vuole che anche il suo secondo bambino sia affetto da disabilità. Persuasa che sia il meglio per il nascituro, Manuela torna alla clinica qualche giorno dopo per abortire, qui però fa un incontro che cambia la sua vita e quella del feto: davanti alla clinica si trovavano i rappresentanti della “Escuela de los rescatadores”, fondata da Jesus Proveda, una delle associazione pro life più attive in territorio iberico.
I volontari la fermano e le chiedono come mai è decisa ad abortire, Manuela spiega la situazione ma questi la convincono che ci può essere stato un errore nell’ecografia: “La clinica Dator è nota per non avere buoni ecografisti, le abbiamo offerto di provare a sottoporsi ad un’altra ecografia in una clinica vicina”. Poi le propongono di andare a fare un’altra ecografia in una clinica distante mezz’ora di strada, la donna era divisa tra la speranza ed il dubbio ma alla fine scelse di andare nell’altra clinica a fare un’ulteriore ecografia.
Ciò che emerse dal secondo esame ha dell’incredibile: “Il bambino non era affatto malformato. Semplicemente si trattava di due gemelli! E nessuno dei due presentava problematiche”. La donna rincuorata da quella notizia ha deciso di interrompere le pratiche di aborto, così qualche giorno prima di natale ha dato alla luce una bellissima coppia di gemelli.
La storia di Manuela, solo una delle tante, ha insinuato il dubbio nell’opinione pubblica, possibile che le cliniche abortiste inducano ad abortire con l’inganno? E’ talmente preminente il desiderio di guadagno da far perdere ogni scrupolo? Al momento non ci sono studi ne statistiche che ci possano dare un idea di quanti casi simili esistano al mondo, ma la storia di Manuela fa comprendere come sia facile approfittare della debolezza di una donna pur di incrementare il guadagno.
Di questo ne è sicuro Proveda che in un intervista denuncia: “Quando hai un’attività abortista prevale il contenuto di questa attività, non quello di salvare i bambini. C’è gente che sta lì unicamente per soldi. Perché l’aborto muove un sacco di denaro. Vale 500 euro e si fanno 20 aborti al giorno, stiamo parlando di molti soldi a fronte di molti bambini perduti. E quando vedono qualche cosa di anomalo nelle ecografie, come potrebbe sembrare per due gemelli, propongono un aborto per malformazione”.
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