Uomini e donne che hanno deciso di realizzare a pieno il progetto che Gesù aveva per loro, rispondendo con forza e con fede certa il loro sì alla chiamata vocazionale.
Volgiamo la nostra attenzione verso coloro che hanno deciso di donare completamente la loro vita a Dio.
Il dono totale di loro stessi a Dio
Non solo in occasione della Giornata Mondiale della Vita Consacrata, che la Chiesa lo sappiamo celebra il 2 febbraio, festa della Presentazione al Tempio, comunemente nota come Candelora, ma ogni giorno siamo invitati a ricordare nelle nostre preghiere tutti coloro che, seguendo la strada della vocazione, hanno scelto di dire il loro sì a Gesù.
Uomini e donne, hanno scelto di seguire “la strada di Dio”. Una strada non sempre facile, ma che dà la possibilità di rispondere a quella voce che in tanti sentono nel cuore, ma che, purtroppo, in pochi riescono a distinguere per poter rispondere pienamente.
La vita consacrata: sacerdoti, suore, frati. Tanti sono gli ordini secolari, religiosi che ci sono nella chiesa. La vocazione non è sempre facile da discernere. Molti pensano che la si possa ascoltare e comprendere solo quando si è giovani, ma non è così. Quante sono le vocazioni in età adulta. Perché Dio chiama sempre, non guarda la carta d’identità o l’età. Sta a noi scegliere di rispondere il nostro “sì” anche se l’età è avanti e sembra che “non possa più essere utile”.
Anche Papa Francesco prega per i consacrati
Ricordiamo ciò che Gesù dice: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi”. Anche il Santo Padre prega per tutte le donne e tutti gli uomini che scelgono la vita consacrata.
Nella sua intenzione di preghiera mensile, Francesco ha chiesto proprio di pregare, “in modo speciale per le donne religiose e le donne consacrate”. Un pensiero a tutti coloro che hanno scelto di seguire Gesù e una preghiera per loro e per tutti quelli che vorrebbero abbracciare la vita religiosa ma che, per una serie di motivazioni, ne sono impediti.
Proprio parlando della vocazione, in particolare quella alla vita sacerdotale, Papa Francesco, poco prima di essere ordinato sacerdote, quando era un giovane gesuita, compose una preghiera che è, sì, per se stesso, ma se portata ai giorni nostri, dà quel senso di umanità e quella voglia di un giovane di dire il suo sì a Dio, nonostante comprenda i suoi limiti e le sue fragilità.
LEGGI ANCHE: Papa Francesco: “Vita consacrata? Chi la sceglie non è un eroe”