Un anziano monaco una volta disse:
“Alla pronuncia della parola “Io”, l’Angelo custode si allontana da te di venti metri.”
Rifletti ora tu che ti reputi di essere un cristiano, quante volte dall’alba fino al tramonto ripeti questa parola senza sosta?
Un semplice pronome personale può divenire la tua rovina se lo usi in modo improprio.
“Io” sono un buon cristiano!
Quello che ho fatto “Io” per te, non lo avrebbe fatto nessuno!
“Io” ti ho aiutato quando ne avevi bisogno!
“Io” digiuno ogni mercoledì e venerdì !
“Io” osservo sempre quello che dice la Chiesa!
“Io” vengo combattuto per la mia fede!
“Io” osservo i comandamenti! ,
“Io” ho il discernimento!
“Io” sono una persona ragionevole!
“Io”…io…io…
Con un semplice pensiero matematico come era solito fare il “povero” Socrate, si deduce che l’altro non lo faccia, che “io” sia il migliore, e visto che l’altro non fa tutto ciò, allora aggiungiamo al danno anche la beffa, facciamolo sentire in colpa per tutto quello che forse non fa, non può o non sa!
Dove è la tua misericordia giovane cristiano? Dove è l’umiltà con la quale ti riempi la bocca dicendo che un buon cristiano dovrebbe possedere?
Bene, giovane cristiano, (giovane poiché si vede che sei ancora debole nella fede). È onorevole ciò che fai, ma ora dimmi: perché fai tutto ciò se l’unico scopo è proclamare al mondo quello che fai, osservi, e di quanta bravura dimostri nel farlo?
Qualcuno ti ha messo forse a rivendicare i tuoi diritti sugli altri fratelli? Qualcuno forse ti ha insegnato che, se osservi tutto con eccellente rigore ma poi non perdi tempo a giudicare tuo fratello, è cosa buona? Forse qualcuno ti ha insegnato che il digiuno del olio e dei latticini è più prezioso del digiuno delle tue labbra e del tuo cuore? Forse qualcuno ti ha anche detto che devi tenere l’elenco di quello che la tua mano sinistra e la tua destra fanno?
Ti ricorderai sicuramente, tu che sei un cristiano, di quella volta in cui il Signore Gesù Cristo scrisse sulla sabbia i peccati di quelli che erano intenti a giudicare la donna peccaminosa. In mezzo a loro c’erano difensori della legge, farisei e quanto altro! Ora, giovane cristiano, sai forse anche il perché li scrisse sulla sabbia al passare di ognuno di loro?
– Sono anziano e ho ascoltato quello che i padri dicono, e te lo ripeto così come anche a me lo hanno ripetuto:
“Li scrisse sulla sabbia, così che nulla rimanesse, in modo che si potessero cancellare con il semplice passare del legno con cui furono scritti, e neanche un granello di sabbia rivelasse quali erano questi peccati”…
Ora giovane cristiano, dimmi! – Se il Signore stesso, che è l’unico Dio e tutto può, non rivela a nessuno quello che tu e io abbiamo fatto…perché lo dovresti fare tu con i peccati altrui?
Se il Signore Gesù Cristo, che è l’unico Dio e tutto può, non disse: Ecco folla, guardatemi! “IO” osservo i comandamenti del Padre Mio, “IO” sono un buon cristiano!
Dimmi perché lo dovremmo fare tu e io?! …
Va dunque, mio giovane cristiano, e rifletti su quanto detto! Se non vedi nel altro i pregi, non li troverai neanche in te stesso! ….
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