La sua preparazione è già partita, così come voluto da Papa Francesco. Sarà un momento speciale di preghiera, dopo 25 anni dall’ultimo celebrato da Giovanni Paolo II.
È un anno speciale per la Chiesa, dove la preghiera, la riflessione e la meditazione saranno al centro, ed il Santo Padre ha deciso a chi affidarne il coordinamento.
L’Anno Santo che si avvicina
È vero: mancano ancora 3 anni, ma la sua macchina organizzativa è già partita. Stiamo parlando del Giubileo del 2025, per il quale Papa Francesco ha deciso di affidare il coordinamento al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, come scritto in un comunicato emanato dalla Santa Sede.
Sarà un momento di fede particolare: “In tal senso, nei giorni scorsi il Presidente del medesimo Consiglio, S.E. Mons. Rino Fisichella, ha incontrato i Superiori della Segreteria di Stato, dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e della Segreteria per l’Economia” – si legge nella nota.
Una macchina organizzativa speciale, anche se si tratta di un Giubileo ordinario. Ma cosa si intende quando parliamo di Giubileo? E’ l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale.
Tutti noi lo conosciamo con il termine di “Anno Santo” perché si inizia, si svolge e si conclude con solenni riti sacri, ma anche perché è destinato a promuovere la santità di vita in ciascuno di noi. Il Giubileo è anche il periodo durante il quale il Papa concede l’indulgenza plenaria ai fedeli che si recano a Roma e che compiono particolari pratiche religiose.
Con il Giubileo dell’anno 2025 siamo davanti ad uno Ordinario, la cui cadenza è proprio ogni 25 anni. L’ultimo, quello dell’anno 2000, fu aperto e concluso da Papa Giovanni Paolo II.
2025: il Giubileo ordinario
Nel 2025 si celebrerà, quindi, il 27esimo Giubileo ordinario della storia della Chiesa, se consideriamo che il primo fu promulgato da Papa Bonifacio VIII nell’anno 1300.
Il Giubileo ha origine dalla tradizione ebraica che fissava, ogni 50 anni, un anno di riposo della terra, la restituzione delle terre confiscate e la liberazione degli schiavi, questo affinché non ci fossero comunque il troppo ricco o il troppo povero. Per segnalare l’inizio del Giubileo si suonava un corno di ariete, in ebraico jobel, da cui deriva il termine cristiano Giubileo.
Le origini del Giubileo
All’inizio, la Chiesa aveva pensato di celebrare il Giubileo ogni 100 anni, ma sarà poi Papa Clemente VII, nel 1350, con una Bolla, a stabilirne la sua cadenza ogni 50 anni.
Ma neanche questo bastò: nell’anno 1470, infatti, Papa Paolo II stabilì che il Giubileo ordinario venisse celebrato e svolto ogni 25 anni. E da allora così è rimasto.
Sappiamo bene anche che la Chiesa dà anche la possibilità di celebrare dei “Giubilei Straordinari”, i quali vengono indetti per qualche avvenimento di particolare importanza. Il più recente è stato quello dell’anno 2015/2016, il Giubileo della Misericordia, indetto proprio da Papa Francesco.
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I Giubilei straordinari degli anni scorsi
Ma se andiamo indietro nel tempo, nel 1983, Papa Giovanni Paolo II indisse un altro Giubileo straordinario, per celebrare il per il 1950º anniversario della Redenzione; prima ancora, nel 1966, Papa Paolo VI, ne indisse uno per la conclusione del Concilio Vaticano II.
Sono anni di grazia questi, dove l’apertura della Porta Santa rappresenta un momento speciale per tutti i cristiani, guardando a quell’apertura come a Cristo che ci apre le sue braccia.
Attendiamo con gioia questo anno.
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