Un+pellegrinaggio+per+espiare+le+colpe
lalucedimaria
/un-pellegrinaggio-espiare/amp/

Un pellegrinaggio per espiare le colpe

Non è facile comprendere chi commette reati gravi, come l’omicidio, ma nemmeno è opportuno dimenticare che molti Martiri -e non solo- perdonarono i loro assassini e che San Paolo, prima di divenire tale, fu un crudele persecutore dei seguaci di Cristo.
Possiamo anche noi allora fare uno sforzo, perché è la compassione che distingue il cristiano, e accogliere la storia di Noelia de Mingo e di altri che, come lei, si sono macchiati di orrendi crimini.
Noelia soffriva di schizofrenia paranoide e, nel 2003, era ricoverata presso l’Ospedale della Fundación Jiménez Díaz. In attesa di una diagnosi accurata, sostava nel reparto reumatologia, senza assumere farmaci.
Purtroppo, a causa di un raptus psicotico, aggredì gli altri malati con un coltello di 15 centimetri. Tre non ebbero scampo e altri sei rimasero feriti.
Quel giorno Noelia de Mingo fu internata e uscirà dall’ospedale psichiatrico, solo 11 anni dopo.

Un programma intenso di riabilitazione e molti farmaci hanno permesso il suo recupero, ma ancora si discute se possa essere riammessa nella società.
Proprio per tentare un’ulteriore strategia di cura, nel 2011, le fu concesso di fare il pellegrinaggio del Cammino di Santiago, accompagnata dai suoi educatori. Hanno percorso 20 chilometri al giorno, giungendo poi alla meta: la tomba dell’Apostolo Giacomo.
Un reportage spagnolo racconta: “In una sorta di viaggio di espiazione, lei ed altri internati sono stati trasferiti fino a Lugo, punto di partenza del loro particolare percorso verso l’Apostolo, viaggiando con gli educatori e i funzionari del centro psichiatrico di Fontcalent. (…) Come ogni pellegrino che si rispetti, si sono dovuti preparare per giorni, prima di affrontare la sfida: una formazione che li ha aiutati a sopportare meglio la marcia verso l’Apostolo.”.

Sembra essere un’idea che funziona in Spagna, diffusa non solo tra i ricoverati degli ospedali psichiatrici, ma anche tra i detenuti, quella di partecipare ad un pellegrinaggio.
Questo percorso terreno, a mo’ di esame interiore, è incoraggiato anche dalle autorità e, come spiega bene Jaume Alemany, cappellano della prigione di Maiorca, non è fatto mai con leggerezza: “Loro lo percepiscono come un segno di fiducia, che non possono deludere. Suppone un prima e un dopo.”. “Non voglio portare con me i buoni, perché non è un premio di fine pena. E’ una terapia. Devono farne parte chi ne ha più bisogno o coloro a cui può fare più del bene. Così la vedo io.”.

Antonella

Scritto da
Antonella

Recent Posts

  • Preghiere

Preghiera della sera 22 Novembre 2024: “Donami la pazienza”

“Donami la pazienza”. Questa è la preghiera della sera da recitare questo venerdì per meditare…

5 ore fa
  • Notizie

Padre Pio e il mistero delle Anime del Purgatorio: la storia dei soldati defunti

In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…

7 ore fa
  • Preghiere

Preghiera del 22 novembre alla Madonna della Guardia di Gavi: due miracoli straordinari

Due avvenimenti ritenuti miracolosi sono legati alla devozione marina della Madonna della Guardia di Gavi,…

9 ore fa
  • Notizie

Le Pettole di Santa Cecilia: la tradizione gustosa che omaggia la patrona della musica

Specialità della tradizione dedicata a santa Cecilia, le pettole sono buonissime e perfette in questa…

10 ore fa
  • Novene

Novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa per chiedere una grazia, quinto giorno

Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…

11 ore fa
  • Senza Categoria

San Francesco: quel miracolo che in pochi conoscono

San Francesco d'Assisi è uno dei Santi più venerati e conosciuti da tutto il mondo…

14 ore fa