«Un grande combattimento, dice l’Apocalisse, si fece nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il dragone e gli angeli suoi. Ma questi non valsero a sostenere la lotta e per loro non rimase più posto in cielo. E quel gran dragone, quel serpente antico, il cui nome, è diavolo e Satana, che seduce tutta la terra, fu precipitato giù insieme agli angeli suoi » (XII, 7-0). Il demonio non stette più nella verità, scrive S. Bernardo, perché non si appoggiò nel Verbo. Egli si affidò alle sue forze; volle sedersi mentre non poteva di per se stesso nemmeno tenersi in piedi. Diceva in cuor suo: «Io m’assiderò; ma Dio, giudicando altrimenti, non gli permise né di sedere, né di stare ritto. Allora il demonio cadde; lo dice Gesù Cristo di propria bocca: Io vedevo Satana precipitare come folgore dal cielo» — «Videbam Satanam sicut fulgur de coelo cadentem »(Luc. X, 18). Chi dunque è in piedi, non si fidi di sé, ma si appoggi al Verbo, per non cadere. È parola del Verbo, che senza di lui noi non possiamo fare nulla (Serm. LXXXV, in Cantic.).
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