Dio non ci abbandona mai, e ogni volta che c’è una guarigione inspiegabile, lì c’è la sua mano miracolosa. Come in questa storia di luce, nel buio del Covid.
Quando si pensa a tutto quello che stiamo vivendo, si pensa al fatto che ci sarebbe proprio bisogno di un miracolo. Ed è proprio quello che è accaduto a Gianni Barone, primario di Chirurgia generale del Fatebenefratelli di Napoli, 51 anni. La sua storia incredibile apre una luce anche sui nostri orizzonti. Negli orizzonti bui di questa pandemia.
Dopo un crescendo di disturbi e febbre e un tampone inizialmente negativo, il 27 marzo scopre di essere positivo al Coronavirus: alla Tac emerge polmonite bilaterale ai lobi superiori. “In piena notte”, proprio quella notte, afferma Barone, “ho avuto una visione e sentito una voce. Raccontarlo mi commuove” continuava a Il Mattino.
“Avevo i brividi per la febbre e sono stato avvolto come da una luce e un calore. Sento una voce indecifrabile, quasi sussurrata, che mi dice: ‘stanotte guarirai‘. Dopo un’ora, senza prendere nulla, ho sudato tanto. Mi sono cambiato due volte. A letto non sono potuto tornare in quanto era zuppo. Niente più tosse, saturavo benissimo” Al mattino, gli infermieri stupiti notano il repentino cambiamento.
“Ero di notte a letto con la febbre alta e la polmonite, respiravo male, dovevo firmare il consenso informato per essere sottoposto il giorno dopo alla terapia Ascierto, ultimo tentativo prima di andare in rianimazione. Ho visto una luce, sentito calore e udito una voce indecifrabile che mi ha detto che sarei guarito. Ho iniziato a sudare e al mattino ero guarito”. Così racconta il primario Gianni Barone a Il Mattino.
“La primaria mi ha detto che non si vergognava a dirlo ma ero un miracolato. Mi ha visitato e la polmonite era sparita. Ho fatto il tampone ed era ancora parzialmente positivo ma ero clinicamente guarito e dunque mi hanno dimesso”. Continua Barone: “È straordinario quello che mi è accaduto“.
Questa è una appunto delle straordinarie storie di guarigione che stanno avvenendo nel mondo. E la maggior parte non le conosciamo ma hanno del miracoloso. Ma “miracolosi” sono anche gli interventi dei medici, degli infermieri, di tutti gli operatori che giorno e notte si occupano senza sosta, della vita di tanti ammalati.
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In questo caso, la guarigione di quest’uomo è stata accompagnata da una manifestazione straordinaria del Signore. Eppure, ogni volta che avviene una guarigione, che qualcosa migliora, o semplicemente che troviamo la forza per andare avanti nel buio, è Suo merito, lui che non ci abbandona mai, in qualsiasi situazione ci troviamo.
Vediamo che una luce può nascere anche tra le corsie di un ospedale. Il Signore ci è sempre vicino, e ci mostra come i miracoli possono accadere, anche nel dramma del Covid.
Elisa Pallotta
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