La vita di questa religiosa nata con la sindrome di Down, mostra come l’opera di Dio non conosce confini, ma al contrario si presenta in coloro che meno se lo aspetterebbero con una forza davvero dirompente.
Di fronte a quello che agli occhi del mondo sembrava un problema, lo Spirito Santo ha mostrato una soluzione del tutto straordinaria ispirando la fondatrice e rendendo veri miracoli esistenze che prima sarebbero finite preda della cultura dello scarto che non guarda in faccia nessuno.
Suor Marie-Ange è una religiosa portatrice di Trisomia 21, salita in cielo il 14 agosto 2020 all’età di 53 anni. Ha vissuto ben 33 anni in un monastero la sua vita religiosa, nella comunità delle Petites Sœurs Disciples de l’Agneau. Si tratta di una comunità che fin dal 1985 accoglie persone portatrici di trisomia 21 per permettere loro di vivere la propria vocazione contemplativa.
L’incontro straordinario raccontato in un libro
Subito dopo essere venuti a conoscenza della diagnosi di Trisomia 21 nei confronti della figlia, la famiglia, profondamente cristiana, restò scossa ma non si diede per vinta. Così entrarono in contatto con il professor Jérôme Lejeune che restituì loro la speranza. “Saprà amare meglio di noi”, le disse, e così fu.
In un libro contenente la storia della vita della religiosa, dal titolo “Choisie pour l’éternité ! Marie-Ange et les petites sœurs Disciples de l’Agneau” (Scelta per l’eternità. Marie-Ange e le Piccole Sorelle Discepole dell’Agnello) ne emerge un ritratto estremamente sorprendente, capace di gettare una luce di grazia su persone portatrici della trisomia 21.
La donna viene infatti ricordata da tutti come piena di semplicità, dolcezza e gioia di vivere allo stesso tempo, condite dalle tante parole buone continuamente ispirate dallo Spirito Santo. Permettendo a tutti di comprendere che non aveva un qualcosa “in meno”, ma al contrario in più: un amore che non tiene conto di molte variabili umane ma si dona totalmente, senza condizioni.
Il “Vangelo della vita” e la certezza: “Io sono religiosa per l’eternità”
Marie-Ange nacque alla fine degli anni sessanta, precisamente nel 1967, in un periodo storico in cui non c’era alcun tipo di accompagnamento per coloro che vivevano con la Sindrome di Down. La fondatrice e priora Madre Line si lasciò guidare dallo Spirito e rintracciò questo grande bisogno nella società, mettendosi al servizio “dei piccoli, degli umili” fino a proporre in Vaticano una regola di vita comunitaria adattata all’handicap della trisomia 21.
Nel 1987 le Petites Sœurs Disciples de l’Agneau iniziavano a muovere i primi passi e subito la ragazza le incontrò. Fu un momento di grande grazia, tanto che rimase all’interno della comunità fino al termine della sua vita, nel 2020. “Io sono religiosa per l’eternità”, diceva. L’invito che più spesso faceva alle altre era: “Vivi tranquilla”. Una delle abitudini che più la caratterizzano era quella di copiare a mano interi passi dei Vangeli.
In questo modo, suor Marie-Ange riusciva a fare penetrare la Parola di Dio fino alla profondità della sua anima. Le condizioni di salute con le quali la religiosa viveva la sua vocazione erano tuttavia buone, tanto dal punto di vista materiale quanto da quello fisico e spirituale.
Il suo era un approccio a vivere il “Vangelo della vita” di cui parlava Giovanni Paolo II all’interno della sua enciclica pubblicata nel 1995, in cui riaffermava l’inviolabilità di ogni vita umana in quanto eternamente inscritta nel disegno di Dio. Proprio in questa prospettiva la comunità delle Piccole Sorelle Discepole dell’Agnello diventa altamente profetica e capace di offrire uno sguardo nuovo e rivolto a Dio a coloro che troppo spesso finiscono vittime di quella cultura dello scarto avvertita in numerose occasioni da Papa Francesco.
Mostrando inoltre come Dio ama tutti, coloro che si ritengono sani e coloro che sono portatrici di Handicap mentali e non, liberandole infinitamente con la potenza del suo Amore senza limiti né barriere. Mettendo in luce ancora una volta ciò che è scritto nella Bibbia: «Padre, Signore del cielo e della terra, proclamo la tua lode: quel che hai nascosto ai colti e agli eruditi o hai rivelato ai più piccoli». (Mt, 11,25).