Ci sono vite semplicemente incredibili. Sia nel senso che lasciano a bocca aperta, sia nel senso che è impossibile spiegarle secondo logiche puramente razionali e umane.
Così è stato per Marianna Boccolini (1992-2010), una straordinaria testimone della fede nel primo decennio di questo XXI secolo.
La sua storia è divenuta sempre più nota negli ultimi anni, grazie anche un buon numero di libri a lei dedicati: la pubblicazione più recente è Marianna Boccolini. Il sorriso della compassione (Editrice Velar), a cura di Cecilia Galatolo.
Marianna: una storia da brividi
Marianna nasce a Narni (TR) il 7 maggio 1992, da Marco Boccolini e Maria Letizia Tomassoni. Viene battezzata a Terni il 12 settembre, festa del Santo Nome di Maria, ma i suoi genitori non sono cattolici praticanti.
Marco e Maria Letizia si separeranno quando la bambina ha sette anni, generandole un prevedibile dispiacere al quale Marianna risponderà con un incredibile forza d’animo. “I miei genitori […] si continueranno a voler bene ma, soprattutto, continueranno ad amare me”, scrive nel suo diario.
Nel frattempo, la mamma Maria Letizia ha iniziato una relazione con un altro uomo, dalla quale – quando Marianna ha dodici anni – nasce la sorellina Susanna.
I diari di Marianna rivelano il prodigio di una giovane anima toccata dalla grazia. La condizione familiare non le impedì di mettere subito al centro della sua vita le cose di Dio.
In più, sin dai suoi primi anni, Marianna si era rivelata una bambina particolarmente piena di talenti, dotata di una maturità umana e spirituale sorprendente.
Una fede precoce
A dieci anni appena compiuti riceve la sua prima comunione, pienamente consapevole che si tratta del “Corpo di Cristo”. Già a quell’età, Marianna testimonia la sua fede, più con l’esempio personale che parlando esplicitamente di Dio e di Gesù.
A 14 anni, ha ormai la consapevolezza che “la libertà vera si conquista esclusivamente rispettando le leggi dell’amore testimoniato da Cristo”, mentre i comandamenti “regolano l’esercizio della libertà e sono strumenti di liberazione”.
Marianna ha tantissimi interessi e passioni. Ama leggere più dei suoi coetanei ma, soprattutto disegnare e dipingere: questo talento lo indirizzerà in particolare ai soggetti religiosi. Da grande vorrebbe fare la giornalista, l’insegnante oppure – seguendo le orme materne – il medico.
Il suo profondo senso di giustizia
La fede di Marianna non è mai stata astratta. Sin da bambina, inizia a sviluppare una sensibilità molto spiccata per le persone che le sono intorno, a partire dai più sofferenti, e una propensione molto genuina per la giustizia sociale.
A dieci anni, scrive: “Vorrei pitturare su un’intera parete o sul pavimento della mia casa e vi rappresenterei un mondo tutto mio, fantastico e nuovo, nel quale le guerre siano sostituite dalla pace e dall’amore fraterno e la miseria di alcuni Paesi dal benessere, dove non esista la gente che soffre o le terribili malattie e dove tutte le persone, gli uomini, le donne e i bambini si amino, si rispettino e si aiutino volenterosi e altruisti: allora sì che tutto funzionerebbe al meglio!”.
A scuola, Marianna deplora l’eccessiva competizione tra compagni e cerca sempre di fare da paciere quando ci sono delle liti. Alla madre, rappresentante di classe, un giorno dice: “Non serve avere tutti nove, se poi non ci vogliamo bene: non basta essere belle teste, bisogna essere belle persone, perché da qui usciranno gli uomini e le donne della società di domani”.
Clamorosa conversione di un compagno di classe “difficile”
Marianna detesta particolarmente il razzismo e si fa in quattro per aiutare a integrare gli stranieri che frequentano la sua scuola. Alle medie, fa amicizia con Elton, un ragazzo albanese dal temperamento piuttosto difficile, etichettato da tutti come “bullo”.
Un giorno, spiazzando completamente la mamma, Marianna propone di invitare Elton a uno spettacolo teatrale. Maria Letizia acconsente e, con grande sorpresa di entrambe, durante tutta la rappresentazione, il giovane albanese si mostrerà composto, educato e profondamente grato dell’invito ricevuto.
Particolarmente colpito dalla testimonianza di fede di Marianna, Elton si è convertito dall’Islam al cattolicesimo, facendosi battezzare nel 2017, dopo aver vinto le resistenze – durate anni – della famiglia.
Quello strano presentimento
Un giorno Marianna chiese alla mamma: “Che faresti sei io morissi?”. E lei le rispose: “Se dovesse succedere, verrei con te”. La figlia le replicò: “No, mamma, tu devi vivere. Tanto, poi, staremo insieme per sempre”.
Era come se, in qualche modo, avesse presagito la sua morte prematura, che arriverà il 18 agosto 2010. Rientrando da Viterbo, dove erano andati a seguire una gara di go-kart, Marianna e altri quattro amici sono vittime di un incidente stradale.
Si salverà solo il conducente. Pur considerandolo responsabile della morte della figlia, Maria Letizia riuscì a perdonarlo per essere riuscito a estrarre dalle lamiere accartocciate il corpo senza vita di Marianna, rischiando lui stesso di morire. Poco dopo l’automobile sarebbe andata in fiamme.
Marianna è stata sepolta con indosso l’abito nuziale della madre. Poco tempo prima Maria Letizia lo aveva mostrato alle figlie e la maggiore aveva espresso subito un desiderio: “Vorrei indossarlo nel giorno più bello della mia vita”. La mamma l’ha esaudita, proprio nel giorno in cui Marianna andava incontro allo sposo, Gesù.
Già la pregano… e con successo!
La morte di Marianna ha significato la conversione della madre. “Fino ad allora conoscevo Dio solo per sentito dire, come fu per Giobbe” ma poi, dopo quell’evento tragico “i miei occhi Lo hanno visto”, ha raccontato Maria Letizia Tomassoni. Oggi Maria Letizia si prende cura dei giovani, nei quali rivive la sua maternità spezzata e fa vita comunitaria con i frati francescani in alcuni momenti dell’anno.
Tra le persone che hanno appreso della straordinaria vicenda di Marianna Boccolini, non sono mancate le conversioni. Una donna che non riusciva a concepire figli, dopo aver pregato Marianna, ha partorito a quasi quarant’anni, la sua prima figlia, il 17 febbraio 2014, nel giorno di Santa Marianna.
Un’altra donna, dopo numerosi aborti spontanei, ha avuto finalmente il primo figlio, il 7 maggio 2020, compleanno di Marianna. Esattamente un anno dopo, il 7 maggio 2021, è nata una bambina, la cui mamma ha ugualmente chiesto l’intercessione di Marianna.
Oltre a queste nascite “miracolose”, è attribuita a Marianna Boccolini anche la guarigione di un anziano paraplegico: l’uomo, che aveva pregato Marianna, era ricoverato nella stanza numero n°8, al letto n°18: Marianna è nata in Cielo il 18-8-2010.
Tu chiamale, se vuoi, “dioincidenze”…