Dio chiama anche quando, in realtà, la vita sembra aver preso una direzione completamente opposta. Ma lo sappiamo: le vie del Signore sono infinite.
La storia che stiamo per raccontarvi è quella di Domenico che, prima di abbracciare la sua vocazione, faceva tutt’altra vita.
Una vocazione inaspettata?
Sentirsi chiamati alla guida di un “piccolo gregge” quando, apparentemente, non c’entri nulla con tutto questo? Ebbene sì: questo è quello che è successo a don Domenico Manuli che attualmente è il viceparroco della chiesa di “San Rocco e Sant’Agata” ad Ali, in provincia di Messina. Prima di diventare sacerdote, non aveva di certo in mente di dedicarsi a Dio.
Ma, sappiamo bene, che il Signore ci stupisce sempre ed è capace di “scrivere anche sulle righe storte” della nostra vita. La storia di questo sacerdote fa davvero riflettere. La vita di don Domenico, prima, era completamente diversa. La sua è una famiglia di artisti e il suo primo amore è stato il canto. Una “vita in musica”, se così può esser definita.
Lo stesso sacerdote racconta, ai microfoni di TV2000, che la sua è una famiglia di musicisti: suo nonno, suo padre, tutti i suoi cugini (questi ultimi sono diplomati al Conservatorio). L’arte è nel DNA di Domenico, e non solo dal punto di vista musicale. Un’arte che si concretizza, in particolare, quando diventa stilista, mestiere che, dalla Sicilia, lo porta a trasferirsi a Milano.
A Milano, però, inizia a cambiare qualcosa. Domenico proveniva sì da una famiglia credente, ma lui stesso non aveva mai pensato di arrivare a percorrere un cammino di fede come, poi, è successo: “Nella mia famiglia c’erano delle tradizioni cristiane molto forti […] io non vi partecipavo quasi mai. Non andavo a Messa […] quando mia madre mi diceva: “Ma perché non vieni a Messa nemmeno la notte di Natale?”, io rispondevo che ci sarei andato quando avrei fatto la mia scelta […] Non ero uno di quelli che pensava che Dio esistesse” – spiega don Domenico.
Don Domenico: “A pensare che, io, volevo fare lo stilista”
Qualcosa inizia a cambiare quando viene invitato da suo cugino ad un incontro di preghiera del Rinnovamento dello Spirito. Domenico lo segue più che altro perchè preoccupato che fosse entrato in una setta.
Voleva salvarlo: “Il Signore ha saputo fregarmi (sorride) perché conosceva i miei lati deboli. Il Rinnovamento ha proprio la caratteristica della preghiera con la musica ed io, essendo appassionato di musica anche gospel […] e quando sono entrato lì ed ho visto quel coro così numeroso, ho visto quell’orchestra, sono rimasto attratto. Li, per la prima volta, ho sentito l’esistenza di Dio” – confida.
Domenico si è sentito, in quel momento, abbracciato da Dio che gli diceva di esserci, di esser lì con lui e di amarlo: “Da lì, il mio cuore si è sciolto, ho iniziato a piangere”. Per quanto possibile, Domenico cerca di conciliare il tutto, la moda e la sua fede così rinata e riscoperta. In lui non c’era ancora l’idea di diventare sacerdote. Aveva incontrato Dio, sì, voleva approfondire questo cammino, trovando anche un gruppo di preghiera.
Da lì, l’andare a Messa ogni domenica: “Poi non mi bastava più. Allora ho iniziato ad andare tutti i giorni”. Ma Gesù lo ha chiamato anche all’Adorazione Eucaristica. E man mano che si avvicinava sempre di più alla conoscenza di Dio, “[…] sentivo un vuoto, nel senso che tutte le cose che mi avevano dato felicità, come la moda e il canto, non mi davano la stessa gioia di quando mi ritrovavo in chiesa” – confida il sacerdote.
Maria, la sua mamma in Paradiso
Da lì, anche un ingresso speciale nella sua vita: quello della Vergine Maria, meglio conosciuta come la “Madonna del latte”: “Non avevo ancora il coraggio di abbandonare la mia carriera […] Mi chiedevo se forse, Gesù mi voleva. Ma forse posso realizzare tante cose belle anche attraverso il mio lavoro […] Un giorno, dopo la prima Messa al Duomo di Milano come tutte le mattine, poi andavo a lavorare […] Ho chiesto a Gesù: “Ma chi è Maria? Me la presenti tu? Mi fai capire lei chi è?”.
Domenico si avvicina a questa immagine sacra e sente dentro di sé la voce di Gesù che gli dice che Maria è, sì, la sua di mamma ma, adesso, voleva che fosse anche la sua. Da quel momento, Maria diventa la sua “mamma in Paradiso”, quella mamma che lo aiuta a guardare Gesù sotto un taglio diverso.
Padre Pio e Medjugorje: due momenti che gli hanno cambiato la vita
Fino a che non arriva il momento della scelta, quella di seguire la sua vocazione e di diventare sacerdote. All’inizio, l’intenzione di Domenico è quella di diventare frate francescano, ma poi la via del Signore tracciata per lui è un’altra.
E si incrocia, anche, con quella di Padre Pio: “Quando sono arrivato a San Giovanni Rotondo e mi sono inginocchiato davanti alla tomba di Padre Pio, ho avuto un’esperienza particolare: mi sono ritrovato a piangere senza motivo. Ho visto Gesù che univa il suo Cuore e quello di Padre Pio al mio e diceva: “Questi tre cuori saranno un cuore solo” – racconta.
E’ anche a Medjugorje che Domenico sperimenta la grandezza di Dio, attraverso il sacramento della Confessione: “Lì ho confessato peccati inconfessabili, che le persone hanno avuto il coraggio solo lì di liberarsi, anche dopo anni ed anni, di pesi molto gravi che avevano nel cuore” – descrive il sacerdote.
Ascoltiamo insieme, dalla sua viva voce, la sua testimonianza di vita raccolta da TV2000.