In seguito ad uno studio effettuato nel 2009 su soggetti anziani affetti da varie malattie mentali, il professor Andrew Newberg della Thomas Jefferson University, sostiene di aver riscontrato che la preghiera e la meditazione hanno effetti positivi sulle cure e la guarigione. I risultati di questo studio sono stati pubblicati in un libro intitolato ‘How God changes the brain‘ (Come Dio modifica il cervello). Da allora altri studi simili hanno confermato i risultati ottenuti da Newberg e la sua equipe.
Lo studio originale consisteva nell’osservazione dello stato psicofisico dei soggetti prima, durante e dopo la preghiera. Il periodo di osservazione durava in media 12 minuti al giorno, ed i test sono stati effettuati per un totale di 8 settimane. L’osservazione di questi soggetti ha portato alle seguenti conclusioni: la preghiera e la meditazione hanno effetti positivi sui malati; queste pratiche, se effettuate regolarmente aumentano l’attività del cervello così come la comunicazione e fungendo da allenamento per il cervello hanno effetto sullo sviluppo dello stesso e sulla guarigione da alcune patologie mentali.
Nel corso degli anni, altri studi hanno dimostrato gli effetti positivi della religione sui malati: ad esempio uno studio della Mottif Cancer Center dimostra che i pazienti con una fede solida reagiscono meglio ai trattamenti ed hanno maggiori possibilità di sconfiggere il cancro. Questo perché sono dotati di una forza spirituale maggiore rispetto ai soggetti che non credono ed affrontano il periodo di cura con maggiore positività. Lo stesso risultato è stato ottenuto in uno studio della Società americana per la cura del Cancro pubblicato nella rivista scientifica ‘Cancer’, nel quale veniva mostrato come i soggetti con più fede fossero dotati di una forza spirituale maggiore che gli permetteva di reagire meglio ai trattamenti.
Luca Scapatello