In un Paese dove il cristianesimo e la Chiesa stanno uscendo da anni difficili, arriva una straordinaria testimonianza di amore per Dio e per le proprie famiglie, da parte di un gruppo di fedeli.
Mentre buona parte dell’Europa piange la siccità, dall’altro capo del mondo c’è chi con la pioggia battente deve combattere. E la affronta in ginocchio con il rosario in mano.
Doveva essere un momento di preghiera come tanti altri e di interesse strettamente locale. Invece le immagini di quel piccolo raduno hanno fatto il giro del mondo.
È stata l’Arcidiocesi di Sydney a postare sulla propria pagina Facebook, il brevissimo video di un centinaio di uomini muniti di impermeabile e ombrello, inginocchiati sul sagrato della cattedrale.
Lo scorso 2 luglio, in occasione del Primo Sabato del Mese, per un’ora, i fedeli hanno recitato il rosario, nonostante la fitta pioggia invernale (siamo nell’emisfero australe).
Uno straordinario atto di fede, oltretutto in un Paese fortemente secolarizzato, dove i cattolici sono una minoranza, peraltro sotto choc per gli scandali di pedofilia che hanno scosso l’Australia, coinvolgendo anche un pezzo da novanta del Vaticano come il cardinale George Pell (rimasto in carcere per più di un anno, prima dell’assoluzione).
Il video dei devoti mariani che sfidano la pioggia è diventato straordinariamente virale, con oltre un milione di visualizzazioni, oltre 10mila “mi piace”, più di 12mila commenti e quasi 10mila condivisioni.
Tra i commenti più entusiasti: “Davvero bello e stimolante, il mondo ha un disperato bisogno di uomini come voi”; “Dio vi benedica tutti! Che bello vedere uomini di fede sopportare anche il tempo più orribile per dedicarsi al Rosario”; “Che il Signore li ricolmi di benedizioni e che le loro preghiere siano esaudite”.
Tra i primi stupirsi è proprio il direttore del Centro per l’evangelizzazione dell’arcidiocesi di Sydney, Daniel Ang. “Dio è davvero presente nelle nostre vite e nella nostra città”, ha detto Ang riguardo all’evento, intervistato da The Catholic Weekly.
“Alcuni potrebbero esitare davanti a una scena del genere, ma la risposta che ha suscitato ci parla del potere della testimonianza cristiana”, ha aggiunto il dirigente diocesano.
“Vedere degli uomini dirigere la propria vita non con la semplice forza del sentimento o del conforto, ma con ciò di cui fanno tesoro, è una grande testimonianza e suscita una domanda su ciò a cui ci doniamo, ciò che crediamo sia la fonte e il fine della nostra vita”, ha concluso Ang.
La preghiera davanti alla cattedrale di Sydney si svolge regolarmente da anni, per celebrare la devozione mariana del Primo Sabato del mese. I partecipanti sono ispirati da un movimento cattolico internazionale, che incoraggia gli uomini a pregare insieme il Rosario, a protezione delle proprie famiglie.
Ivica Kovac, responsabile del settore Vita, Matrimonio e Famiglia dell’Arcidiocesi di Sydney ha confidato che il tempo non è stato un deterrente ma, al contrario, è stato accettato come una benedizione.
“Gli uomini di fede vorrebbero condividere la Buona Novella con gli altri e far sapere loro che pregano ma spesso sono riluttanti – commenta Kovac –. Quindi la Crociata del Rosario degli Uomini sta mostrando loro una strada per professare la loro fede in modo più pubblico e amorevole, pregando per i nostri cari, per la comunità, per il Paese e la Chiesa, indipendentemente dalle condizioni”.
L’evento della Crociata del Rosario si tiene mensilmente davanti alla cattedrale, in onore delle donne, “perché le amiamo e vogliamo sappiano che preghiamo per loro”, aggiunge Kovac.
“Questi uomini riconoscono che ci sono migliaia di altri come loro là fuori a Sydney e in Australia e sperano che la loro testimonianza pubblica, attraverso questa Crociata del Rosario, incoraggerà gli altri a condividere più coraggiosamente la buona novella dell’amore, ovunque si trovino”, conclude il responsabile diocesano.
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