Adamo ed Eva sono i nostri antenati. La scienza conferma la Genesi

I risultati di una ricerca scientifica sul Dna ha portato ad una conclusione inattesa: l’intera razza umana moderna deriva da un’unica coppia di individui.

Secondo l’interpretazione condivisa del libro della Genesi, l’intera razza umana sarebbe stata generata da Adamo ed Eva, creati a loro volta da Dio. Tale interpretazione in realtà è stata contestata più volte e, in tempi recenti la stessa Chiesa ha indicato la genesi come una parabola, sostenendo inoltre che la teoria darwiniana (quella maggiormente accreditata per spiegare l’evoluzione delle specie) non va in conflitto con l’idea di un Dio creatore.

Eppure c’è una recente ricerca scientifica condotta all’Università di Basilea che dimostra come la razza umana contemporanea deriva da un unica coppia di individui vissuti tra i 100.000 ed i 200.000 anni fa. Gli studiosi hanno analizzato il dna appartenente a 5 milioni di animali, tra i quali anche quello degli esseri umani, ed hanno scoperto che il il dna mitocondriale della razza umana è praticamente identico in tutti gli esseri umani esistenti sul pianeta, ovvero deriverebbero da un’unica coppia di esemplari.

Il risultato dello studio dice anche di più: circa il 99% delle specie animali esistenti al giorno d’oggi deriverebbe da progenitori vissuti non più di 250.000 anni fa. Se i dati della ricerca condotta dagli esperti genetisti Stoeckle e Thaler fossero confermati, significherebbe che tra 200.000 e 100.000 anni fa c’è stato un evento catastrofico che ha costretto gli esseri viventi a rigenerarsi e ripartire da zero.

La razza umana deriva da un’unica coppia di esemplari, cosa comporta questa scoperta?

Agli scienziati è stato chiesto se questa scoperta potesse in un certo modo confermare l’idea religiosa dell’evoluzione, ma questi hanno specificato che i risultati da loro trovati non sono in contrasto con la teoria darwiniana o con gli studi maggiormente accreditati in ambito scientifico, semplicemente dimostrano che: “La razza umana ha la necessità di rinnovarsi molto più spesso di quanto si pensi”. Gli studiosi inoltre sottolineano come sia fondamentale per l’essere umano focalizzarsi sulle somiglianze, piuttosto che con le differenze: “Cultura, esperienze di vita e altre cose possono renderci molto differenti, ma biologicamente non siamo dissimili dagli uccelli”, spiega al ‘Daily Mail‘ uno degli studiosi che poi aggiunge: “Si potrebbe pensare in base al numero di persone esistenti ed alla distribuzione geografica che ci sia una grande diversità genetica nella razza umana rispetto alle altre specie. Ma dal punto di vista del dna mitocondriale non c’è molta differenza”.

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Luca Scapatello

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