Una chiamata che non si aspettava di ricevere. Aveva già risposto sì alla vita matrimoniale, ma Dio aveva in mente un altro progetto per lui.
La storia che vi raccontiamo è quella di Luis che, nel giorno della festa Liturgica di San Giuseppe, ha dato a Dio una risposta che nessuno immaginava. Il sacerdozio arrivato dopo anni di diaconato permanente e un matrimonio felice.
Don Luis: da diacono permanente a sacerdote
Quando si dice che “le vie del Signore sono infinite”, non possiamo far altro che crederci. La storia che stiamo per raccontarvi arriva dal Sud America, dall’Argentina per la precisione, e ci descrive una vocazione ed una chiamata molto particolare.
Luis, rimasto vedovo, e diacono permanente da 27 anni, sente che dentro di se qualcosa sta cambiando. Qualcuno lo sta chiamando di nuovo, ma questa volta ad un compito speciale, particolare rispetto a quello avuto fino ad ora. Non un servizio qualunque nella Chiesa, ma “un servizio accanto a lui”.
Un matrimonio, due figli e la chiamata di Dio
Lui ha 68 anni e, dopo 38 anni di matrimonio con Flora e ben due figli, sente qualcosa dentro: “Ho sentito la chiamata a servire Dio e ad essere il padre di molti altri figli” – ha spiegato il neo sacerdote. Perché sì: Luis ha lasciato la sua precedente vita e ha scelto la strada del seminario. “Essere chiamato da Dio a vivere entrambe le vocazioni è un grande dono” – ha continuato.
Ma ciò che ha stupito tutti, Luis compreso, è stata un’incredibile coincidenza: il suo esser ordinato sacerdote proprio nell’anno di San Giuseppe e nel giorno della sua Festa Liturgica: “Sono grato a Dio per aver creduto in me […] Qualsiasi cosa si riceva da Dio, non si può fare a meno di restituirla” – ha confidato il neo sacerdote – “Dio non chiama a caso […] Non abbiate mai paura, perché lui stesso ha detto ai suoi discepoli: Non abbiate paura, io sarò sempre con voi, fino alla fine del mondo”.
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“Ho sentito di dover diventare padre di molti figli”
Parole forti, ma forte è stata anche la forza d’animo da parte di don Luis di non rinunciare a quel suo SI, a quella voce, a quella chiamata insistente che Dio ha fatto sentire in modo “quasi prepotente”. E lui non si è tirato indietro, proprio come fece San Giuseppe con il Bambino Gesù.
Fonte: acistampa
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ROSALIA GIGLIANO