Nel bel mezzo delle proteste che stanno divampando negli Stati Uniti, un gesto rivoluzionario arriva dall’arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone.
Al grido “Black lives matter”, infatti, le sollevazioni stanno purtroppo diventando sempre più feroci e violente. I manifestanti infatti, da giorni ormai, sotto la bandiera del sedicente anti-razzismo stanno abbattendo statue e simboli della cultura americana e occidentale, trasformando un sentimento di empatia positiva per la morte dell’afro-americano George Floyd in una rabbiosa e selvaggia furia contro l’intera società.
Nella follia iconoclasta che sta intaccando l’intero occidente, è stato puntato il dito anche contro l’effige di San Junipero Serra, missionario francescano che nel diciottesimo secolo portò avanti una radiosa opera di evangelizzazione della California. Per capirsi meglio, si deve all’opera di San Junipero Serra i nomi di tutte le principali metropoli degli Stati Uniti.
Come ad esempio San Francisco, San Diego, da Sacramento, San Luis Obispo, Los Angeles, Cupertino. Il nome della città di Los Angeles, per chi non lo sapesse, si origina da Santa Maria degli Angeli ad Assisi, mentre quello di Cupertino è legato al nome del frate volante, Giuseppe da Copertino.
L’arcivescovo Cordileone più volte nei giorni scorsi ha duramente condannato la violenza del movimento antirazzista che sta mettendo a ferro e fuoco le strade dell’intero paese. Facendo ricredere della sua bontà anche i migliori giornali benpensanti dell’èlite progressista. Che, dopo gli editoriali di encomio, hanno cominciato a intravedere la gravità della situazione che si sta venendo a creare.
“Nella California degli eccessi, nella patria della Silicon Valley, dell’utero in affitto, la vera trasgressione è un esorcismo, un atto di riparazione. Un pastore di nome Cordileone”, commenta la rivista italiana Il Timone.
Così il religioso domenica si è recato nel luogo della statua distrutta, nel Golden Gate Park, e ha fatto il gesto più rivoluzionario, trasgressivo e anticonformista di tutti. Il religioso ha compiuto un esorcismo definendo l’abbattimento della statua “un atto di sacrilegio, un atto del maligno“.
Più volte abbiamo sottolineato come, dietro le proteste nate con un senso positivo di giustizia si intraveda, purtroppo, l’opera del maligno che usa un pretesto per attaccare la fede nel Signore Gesù Cristo, oltre che la pace e la concordia sociale. Dietro la pretesa di giustizia politicamente corretta, purtroppo, molto spesso si celano realtà abominevole. Perché il diavolo, nella sua scaltrezza, sa mascherarsi molto bene.
Il vescovo Cordileone è figlio di immigrati italiani ed è cresciuto nel territorio in cui san Junipero Serra fondò la sua prima missione, a San Diego. Così, anche per via della sua storia personale, il religioso ha dichiarato di avere visto la statua abbattuta con grande dolore e sofferenza.
“Ho provato una grande angoscia e una profonda ferita nella mia anima quando ho visto questi orrendi atti di blasfemia che denigrano la memoria di Serra, che è stato un grande eroe, un grande difensore degli indigeni di questa terra”, ha spiegato.
Durante la preghiera, il vescovo è stato accompagnato da alcuni fedeli che hanno pregato con lui, in riparazione delle profanazioni e delle violenze che stanno avvenendo con sempre maggiore violenza negli Stati Uniti.
“Questa è l’attività del Maligno che vuole abbattere la Chiesa. Quindi offriamo questa preghiera e benediciamo questa terra con acqua santa affinché Dio possa purificarla, santificarla; e che a nostra volta possiamo essere santificati»”, ha spiegato.
Don Cordileone ha così definito questi atti di riparazione “necessari alla guarigione della città”. Dopo l’esorcismo, l’arcivescovo ha guidato la recita del Rosario. Numerosi fedeli sono arrivati per pregare insieme, e per chiedere l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i santi contro questa nuova opera del maligno.
“Ci uniamo nella preghiera nel digiuno, soprattutto nel digiuno del venerdì, nella penitenza, ma soprattutto nella preghiera del Rosario”, ha affermato il vescovo. Prima di fare un appello allo studio tout court della storia.
“Chiedo al nostro popolo di imparare la storia di padre Serra, delle missioni, l’intera storia della Chiesa, in modo che possiamo apprezzare la grande eredità che la Chiesa ci ha dato, che ha dato al mondo: tanta bellezza, verità e bontà. Si tratta di un’eredità meravigliosa di cui dovremmo essere orgogliosi, nonostante ci sia chi vuole convincerci che ci dovremmo vergognare.
Abbiamo invece tutti i motivi per esserne orgogliosi; e nello stesso tempo vivere la nostra vita cristiana con umiltà, continuando a dare bontà al mondo e dare al mondo bellezza e verità, con l’aiuto della grazia di Dio“.
Giovanni Bernardi
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