Dopo circa un anno di dichiarazioni al vetriolo e mosse tattiche per spaventare l’avversario e mostrare la propria risoluzione e la propria potenza gli Stati Uniti e la Corea del Nord sembrano avviarsi ad una soluzione pacifica del conflitto, fortunatamente mai tradotto in iniziative sul campo. Nei giorni scorsi, infatti, durante la settimana di Pasqua il direttore della CIA e prossimo Segretario di Stato USA (sempre che il congresso approvi la sua elezione) Mike Pompeo ha fatto visita al governo nord coreano. Si tratta della prima volta dal 2000 che le due nazioni hanno un incontro diplomati di questo livello e questo mostra le intenzioni dei due stati di seppellire l’ascia di guerra e trovare un accordo pacifico che allontani da prospettive nefaste.
L’accordo tra i servizi segreti e la prossima visita di Trump a Kim Jong-un
Il successo di questa trattativa diplomatica non è da attribuire alle ambasciate, ma al lavoro dei servizi segreti: a quanto pare è stata proprio la CIA con la collaborazione del numero uno dei servizi segreti sudcoreani Suu Hoon ad avviare un contatto pacifico con il governo di Pyongyang. Dopo la visita di Pomeo, dunque, è attesa quella di Donald Trump in persona, invitato da Kim Jong-un in persona grazie proprio all’incontro avvenuto nella settimana di Pasqua.
La data dell’incontro non è stata ancora stabilita (o almeno non comunicata ufficialmente) ma voci di corridoio propendono per il prossimo giugno. In quella occasione potrà essere negoziato un trattato di pace che sostituisca o si affianchi all’armistizio del 1953 firmato dalla Cina e dagli Stati Uniti proprio per fermare la guerra in Corea. In attesa di questo storico incontro, Trump può rifiatare dopo un periodo molto duro a causa delle critiche e degli attacchi subiti in merito al “Russiangate” ed all’attacco in Siria della settimana scorsa.
Luca Scapatello