Il cardinale statunitense Joseph William Tobin, arcivescovo della diocesi di Newark, si è schierato con il candidato dem Joe Biden, pro-aborto e pro-lgbt.
Il cardinale Tobin è il successore, alla guida della diocesi, del più noto Theodore McCarrick. Cardinale ridotto da Papa Francesco a causa dei reiterati abusi a sfondo omosessuale su minori, seminaristi e sacerdoti.
Tobin ha infatti uno stretto rapporto di simpatia e amicizia con il gesuita James Martin, acceso sostenitore della causa lgbt all’interno della Chiesa cattolica, tanto da avere personalmente personalmente accolto un “pellegrinaggio lgbt”, secondo molti decisamente blasfemo, all’interno della sua cattedrale.
Nell’opinione pubblica la figura del cardinale Tobin, che ha spiegato di sostenere Biden durante un webinar su “La Chiesa e gli elettori cattolici alle elezioni del 2020“, organizzato dal Boisi Center for Religion and American Public Life del Boston College, rimane impressa per un misterioso tweet del 2018.
In questo, il religioso per errore scriveva sui suoi social: “Nighty-night baby. Ti amo“. Dopo avere prontamente rimosso il Tweet, Tobin ha spiegato che si trattava di “una comunicazione privata con una delle mie sorelle”. Con il precedessore McCarrick, invece, il cardinale Tobin condivide le simpatie verso il mondo lgbt.
Una caratteristica che lo ha perciò portato a sponsorizzare apertamente il candidato di sinistra alla presidenza statunitense Joe Biden. Biden è infatti apertamente pro-aborto. Tra i suoi punti del programma c’è l’aperta volontà di rendere per le donne molto più facile e veloce la possibilità di abortire. Sia negli Stati Uniti che all’estero.
Nell’agenda del candidato Biden c’è infatti un punto in cui si parla di “salute riproduttiva” della donne, che non è altro che un’intero piano programmatico sull’aborto. D’altronde lui stesso ha pubblicamente spiegato che lavorare per introdurre nel codice legislativo americano la sentenza della Corte Suprema denominata “Roe contro Wade”.
Sentenza emessa nel 1973 e che in pratica legalizza l’aborto in tutto il Paese, anche in quei Stati dove con grande fatica si cerca di limitare la tragica uccisione quotidiana di bimbi non ancora nati. Biden vuole rendere divieto il rifiuto dei finanziamenti che servono ad implementare le pratiche abortive negli ospedali.
Il candidato Biden ha anche rapporti stretti con la Planned Parenthood, che rende possibile quasi 350 mila aborti all’anno, distribuendo centinaia di migliaia di pillole del giorno dopo alle donne. In pratica Joe Biden vorrebbe che non solo l’aborto sia sempre più facile e legalizzato ma che venga anche finanziato con i soldi dei contribuenti americani.
Una posizione, quella di Tobin a favore del candidato democratica Biden, che lo pone in aperto contrasto che molti degli altri vescovi statunitensi. Nei giorni scorsi infatti molti cattolici americani hanno spiegato apertamente che un cattolico non può in alcun modo sponsorizzare o sostenere chi promuove l’aborto.
In quanto si tratterebbe di una palese strumentalizzazione da parte della politica della fede cattolica, e in particolare di uno di quelli che Benedetto XVI indicò come “principi non negoziabili”. Ovvero la “protezione della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale“, come spiegava Ratzinger.
Una posizione che per il Papa emerito non era nemmeno da considerare strettamente cattolica ma derivante, al contrario, dalla legge naturale dell’uomo. “Inscritta nella stessa natura umana e quindi comune a tutta l’umanità”. spiegava Benedetto XVI.
Così il vescovo di Knoxville, nel Tennessee, monsignor Rick Stika, nei giorni scorsi ha twittato: “Come può una persona dire di essere una cattolica fedele e tuttavia sostenere coloro che sostengono l’estremo abuso sui bambini e la violazione dei diritti umani di coloro che sono ancora nati? La schiavitù era legale un tempo, eppure ora la guardiamo con orrore. Un bambino ancora nato non è proprietà di un altro“.
“Un bambino non ancora nato è una persona umana completa che deve essere protetta“, ha continuato il religioso, spiegando che “questa nazione continuerà a declinare se l’aborto continua“. E che “chi ama la vita non se ne andrà mai e continuerà a lottare. Proprio per la promozione della dignità della persona umana“.
Il capo dei “Sacerdoti per la Vita”, padre Frank Pavone, ha rincarato la dose spiegando che “l’incapacità di Biden di proteggere il nascituro lo mette non solo in conflitto con la fede cattolica, ma anche con il Vangelo cristiano, i padri fondatori dell’America, il significato stesso del servizio pubblico e la decenza umana di base. Non si possono uccidere i bambini, e non si può autorizzare nessun altro a farlo“.
Un presa d’atto, perciò, che sarebbe molto utile anche in Italia, dove ad esempio nelle recenti elezioni regionali si sono visti numerosi candidati di sinistra promuovere nei loro programmi in maniera chiara l’aborto e allo stesso tempo essere sostenuti da personaggi, gruppi e associazioni cattoliche, o almeno sedicenti tali.
Al “nessun cattolico può votare per Joe Biden”, i cattolici italiani dovrebbero forse prendere atto e affermare a gran voce che nessun cattolico può votare per un candidato che sponsorizza apertamente l’aborto. Come invece è stato regolarmente per i candidati sostenuti da Pd, Italia Viva e simili, con ampio appoggio da parte delle organizzazioni cattoliche italiane, in alcuni casi persino della Cei.
Giovanni Bernardi
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